Nino D’Angelo: “Mertens alla Juve? Mai! All’estero come Koulibaly”

L’artista grande supporter del Napoli: “Raspadori mi intriga. È giovane, furbo e può giocare anche da centravanti, mi ricorda un po’ Paolo Rossi. Vorrei Simeone, ha la ‘cazzimma’ napoletana”

Gianluca Monti

2 agosto – Milano

Nino D’Angelo nei giorni scorsi ha ricevuto il Premio Ruccello nell’ambito del Positano Teatro Festival ed anche in quella circostanza “i tifosi del Napoli mi hanno chiesto come giudico il mercato degli azzurri”, ha svelato l’artista partenopeo. La realtà è che D’Angelo per i sostenitori azzurri è una icona o più semplicemente uno di loro, è quel ragazzo della Curva B diventato celebre anche grazie ad un film dedicato al primo scudetto dell’epopea di Maradona. Ecco perché Nino sa perfettamente che pure durante la sua tournée estiva, che scatta sabato da Castellammare del Golfo, non potrà sottrarsi alla più consueta delle domande, quella che gli formulano tutti.

D’Angelo, le piace il Napoli che sta costruendo De Laurentiis?

“A me piace chiunque giochi con la maglia del Napoli, io sosterrò sempre i ragazzi che indossano quei colori. L’identità e lo spirito di appartenenza sono valori che non vanno trascurati”.

Giusto così, ma il pubblico sembra un po’ diffidente in virtù della rivoluzione in organico tutt’ora in atto. Lei come la vede?

“Anche io – come tutti i tifosi – vorrei vincere e so che non è facile riuscirci se si abbassa il monte ingaggi come sta facendo quest’anno il Napoli. Ciò però non vuol dire che non si debba ugualmente fare il tifo, quello è a prescindere”.

A prescindere è anche l’amore di Mertens per Napoli, ma se andasse alla Juve come lo giudicherebbe?

“Non voglio neanche pensare che possa accadere, sarebbe una ferita più sanguinosa di quella che ci ha arrecato il passaggio di Higuain ai bianconeri. Dries si è professato figlio di questa città, a più riprese e per tanti anni; quindi mi auguro che possa continuare la sua carriera all’estero, come farà Koulibaly. Così avrà tutta la nostra riconoscenza, proprio come Kalidou”.

A proposito, la scelta di andar via da parte del senegalese lei come l’ha vissuta?

“Mi sembra del tutto normale che uno come lui avesse l’ambizione, arrivato ormai a 31 anni, di lottare per qualcosa di importante anche a livello internazionale e quindi lo capisco e lo rispetto. Piuttosto sono curioso di vedere meglio all’opera Kim, mi sembra molto bravo e tutti ne parlano un gran bene, e poi a me piace tanto anche Ostigard”.

A proposito di nuovi possibili innesti, la intriga Raspadori?

“Sì molto. È giovane, furbo, svelto e può giocare anche da centravanti oltre che dietro Osimhen. Per certi aspetti mi ricorda un po’ Paolo Rossi”.

Chi altro le piacerebbe vedere in maglia azzurra?

“Il Cholito Simeone, anzi lui più di ogni altro. Secondo me in un grande club potrebbe consacrarsi, ha una ‘cazzimma’ tutta sudamericana e napoletana”.

Invece, De Laurentiis cosa dovrebbe fare per tornare gradito alla piazza?

“Credo che Aurelio sia un uomo intelligente e saprà cosa fare, ma dal mio punto di vista mi permetto di dire soltanto che alla gente bisogna parlare con chiarezza e serenità, spiegando i programmi senza che si possano creare fraintendimenti. Il pubblico apprezza la sincerità, il Napoli ha bisogno del sostegno della sua gente”.

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