Niente riposo per Kessie e Theo: Pioli chiede uno sforzo ai suoi fedelissimi

L’ivoriano e il francese sono i giocatori di movimento più utilizzati: hanno dato segni di stanchezza nelle ultime partite, ma sono essenziali per i piani del tecnico rossonero

Toglietegli tutto tranne i due “carri armatini” preferiti, perché se il prato di San Siro fosse risiko Pioli avrebbe due continenti – pardon, zone di campo – sempre occupati: il primo in difesa con Theo, il secondo a centrocampo con Kessie. Stacanovisti veri. Lo dicono i numeri: tolto Donnarumma, primo con 2.880′ giocati, l’ivoriano è il giocatore di movimento più presente del Milan (2.781’); seguono il francese con 2502’ e Calabria con 2.306’. Contro il Benevento, però, quest’ultimo potrebbe alzare bandiera bianca a causa di un’influenza, insieme a Kjaer, ma gli altri due sono sempre lì. Pronti a rialzare il Milan dopo due k.o. di fila.

Presidente

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“Tuttocampista” di qualità e quantità, box to box moderno dal piede preciso: 8 rigori realizzati in Serie A e 10 gol. Era dai tempi di Kakà e Nocerino che il Milan non aveva un centrocampista così prolifico. Kessie c’è sempre, non esce mai: 45 partite e 11 reti stagionali. In campionato ha saltato solamente una partita per squalifica. Tolti i portieri, è il sesto giocatore più presente in Serie A dopo Joao Pedro, Soriano, Danilo, Messias e Di Lorenzo. Lo chiamano “Presidente” perché una volta parcheggiò la macchina nel posto di Gazidis, e da quel giorno perfino Ibra e Pioli ci scherzano su. “Presidente Franck”. Così per chiunque. E il mister non ci rinuncia mai. A centrocampo hanno ruotato tutti (Bennacer in primis, poi Tonali, Krunic, Meité, Calabria), ma l’ivoriano è sempre rimasto lì. In mezzo. Servirà la sua grinta per rialzare il Milan, tirarlo fuori dalle sabbie mobili del quinto posto dopo un girone e passa da primo in classifica. A cominciare da stasera.

Freccia francese

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Basso a sinistra con licenza di offendere. L’altra certezza è lì, in difesa, e nelle ultime 5 uscite servirà anche il miglior Theo per centrare la Champions. Cinque gol e 7 assist in 40 partite, ma nel 2021 il francese non ha ancora punto come sa fare: l’ultima rete in Serie A risale al 23 dicembre 2020, Milan-Lazio 3-2, poi più nulla (almeno in campionato, in Europa ha segnato a febbraio contro la Stella Rossa). Certo, Theo è pur sempre un terzino, ma l’indole offensiva dell’ultimo anno aveva abituato così bene i rossoneri che un’astinenza così lunga sembra strana. Tuttavia, l’ex Real resta un perno fondamentale di Pioli. “È più simpatico di Zidane. Mi ha esaltato dandomi fiducia”. Parole sue. All’appello mancano gli assist però: solo due nel girone di ritorno. La freccia è chiamata alla svolta.

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