Il brasiliano, reduce dal recente rinnovo con il Barça, ha ammesso candidamente di aver parlato con più di un grande club, ad iniziare dal PSG, prima di apporre la firma sul contratto che lo legherà ai blaugrana fino all’estate del 2021
BARCELLONA (SPAGNA) – Ad inizio luglio è arrivato l’atteso rinnovo di Neymar con il Barça, anche se il brasiliano, prima di apporre la sua firma sul nuovo contratto che legherà al club catalano fino al 30 giugno del 2021, ha parlato con diversi club, ad iniziare dal Paris Saint Germain. A confermarlo è stato lo stesso Ney, in occasione di un evento organizzato da uno sponsor presso l’Auditori 1899, all’interno del recinto del Camp Nou. “Ho avuto diverse conversazioni con il PSG e con molti altri club”, la franca ammissione del fresco Oro olimpico di Rio. “Alla fine, però, ho deciso di rimanere a Barcellona perché qui mi sento a casa e sono molto felice della mia vita e dei miei compagni”. Secco dribbling, invece, sulla dibattuta questione della presunta proposta indecente di uno stipendio da 40 milioni netti l’anno avanzata dai campioni di Francia, che si sarebbero mostrati disposti a sborsare i 190 milioni previsti dalla vecchia clausola rescissoria, ora elevata a 200 milioni e che andrà crescendo, fino ai 250, a partire dal 2018. “Non posso confermare questo dato. Posso solo dire che ci sono state delle riunioni, ma io ora sono qui, a godermi questa città e questa squadra”.
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AUTOSTIMA – Neymar, che a partire da quest’anno guadagnerà 15 milioni l’anno, ha poi spiegato di ambire nuovamente al podio del Pallone d’Oro, che l’ha visto occupare il terzo gradino nel corso dell’ultima edizione. “Mi auguro di entrare ancora nel terzetto dei finalisti. Difficile dire chi sarà il vincitore. Secondo me Messi è il migliore, per cui lo dovrebbe vincere sempre. Cristiano, però, ha vinto Champions ed Europeo. A volte succede che il migliore non vinca”. Dopo la stoccatina all’uomo simbolo del Real Madrid, il Mohicano ha chiuso parlando del trionfo con la Seleçao ai Giochi di Rio. “Era una vittoria che aspettavamo da tanto tempo. Non è stato facile, ma alla fine è stato un orgoglio aggiudicarci il primo posto. Ora, però, insieme al nostro allenatore vogliamo tornare a vincere anche i Mondiali, magari attraverso la qualità tecnica che ha sempre contraddistinto il Brasile. La pressione non manca, ma sono convinto che potremo ambire ai principali titoli”.
