Nel nome di Vialli, quello che i tifosi della Juve dicono

TORINO – Simbolo bianconero, Gianluca Vialli. Ma in realtà chiacchierando con i tifosi a margine di Juventus-Udinese che entrano all’Allianz Stadium in una uggiosa e fredda, triste, serata torinese, emergono «tutti i colori» della passione, delle emozioni, dell’animo umano. Un pensiero per Gianluca Vialli, dici… E vedi che i volti degli intervistati cambiano espressioni, i visi si fanno contriti e rispettosi, persino la posizione muta e si fa più composta, negli occhi fa capolino la commozione. Questione di rispetto.

Pessotto, la commovente lettera per Vialli: applausi e cori all'Allianz Stadium

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Pessotto, la commovente lettera per Vialli: applausi e cori all’Allianz Stadium

Vialli, campione e persona

Che uomo, che perdita, che signore, che esempio. Il Vialli persona – per i valori che ha trasmesso durante la malattia – prende a volte il sopravvento sul Vialli campione. «E’ stato un esempio, sì. Per il suo stile, per la sua dignità, per la sua eleganza nell’affrontare la malattia», sottolinea Simone.

Vialli, riccioli di passione

Chiedi un’immagine, un flash, un ricordo che racchiuda Vialli. Ecco la tifosa da Pescara che ti dice schietta e tenera: «I ricciolini!». Riportando alla mente il giovane Luca che sprizzava entusiasmo da ogni ciocca… Prima di diventare il capitano dalla testa rasata, inarrestabile, tutta grinta e determinazione, che ha scritto la storia proprio della Juventus. «Vialli è la Juve, Vialli è la Champions League, Vialli è l’ultimo che ha alzato la coppa dalle Grandi Orecchie. Ahimè, ahinoi… Uno che ha dimostrato e insegnato a tutti cosa vuol dire avere voglia di vincere e di lottare. Sul campo così come nella vita».

Vialli, l'omaggio dei tifosi della Juventus all'Allianz Stadium

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Vialli, l’omaggio dei tifosi della Juventus all’Allianz Stadium

Storia da studiare

Qualcuno, più giovane, risponde che «no, io non saprei… Io non l’ho visto giocare». E allora si capisce che sì, la paginate e paginate di giornale di questi giorni, così come i video, i reportage, i servizi televisivi hanno ragion d’essere: perché è cosa buona e giusta insegnare anche ai più giovani chi era il capitano, il leader, l’anima di quello squadrone lippiano che ha dominato in Europa, oltre che in Italia, e che ha instillato il seme nei vari Antonio Conte, Alessandro Del Piero… Cresciuti e «svezzati» da Vialli. E poi di rimando, seconda generazione, ai vari Buffon, Chiellini, Nedved che quella juventinità hanno avuto modo di farsi trasmettere. «Ragazzi! Vialli è la Juve, Vialli è il capitano con la C maiuscola! – Interviene chi sente e non riesce a trattenersi – Vialli è una coppa alzata al cielo che ancora ci dà orgoglio». E poi, ancora Ilario da Crotone, facendosi severo: «Non dimenticate che l’Europeo l’abbiamo vinto grazie a lui, anche. Oltre alle rovesciate di Luca, andate a rivedervi il discorso che ha fatto al gruppo, ci sono le immagini eh, ci sono! Le immagini dell’abbraccio con Mancini, resteranno nella storia del calcio. Che cuore!».

Di padri in figli

Cuore grande, sì. Mentre il mondo è piccolo… «Io sono di Mantova, sono delle sue parti – svela Alessandro -. Mio papà andava a scuola con il papà di Gianluca. Cosa possiamo dire su di lui? Un grande, come uomo e come calciatore».
E a proposito di papà, dopo una chiacchierata tra «ricciolini», di cui sopra, e speranze che la Juventus vinca presto grandi cose da dedicare al capitano, ecco che sbuca una sciarpa con la scritta «fede bianconera di padre in figlio». Noi siamo la famiglia Marrone, veniamo dall’Abruzzo: «Vialli era un mito, quante sue partite abbiamo visto io e mio papà! Ora Luca raggiungerà mio papà Carlo in cielo, chissà che non si possano conoscere…».

Vialli e i tifosi della Juve: Quella coppa alzata, i ricciolini, un simbolo di calcio e di vita

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Vialli e i tifosi della Juve: Quella coppa alzata, i ricciolini, un simbolo di calcio e di vita

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