Nazionale, è il trionfo di Mancini e Vialli: la gioia e le lacrime sono incontenibili

I due, compagni prima da calciatori e poi dalla panchina, sono i veri protagonisti di un trionfo che riporta la Nazionale dove merita di stare

Stefano Carnevale Schianca

12 luglio – Milano

E’ tutto vero, non è un sogno: l’Italia è campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia, dopo una lotteria ai calci di rigore al cardiopalma. E lo diventa nel tempio del pallone per eccezione, quel Wembley gremito dagli oltre 60mila inglesi già certi del proprio trionfo prima ancora del fischio d’inizio. Sfortunatamente per loro Football is coming home diventa Football is coming (in) Rome, e la festa azzurra può partire.

LACRIME INCONTENIBILI

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Le lacrime riempiono il volto dei nostri ragazzi, nessuno escluso. Da Immobile, certamente non protagonista della migliore delle sue serate, a Jorginho, che pur sbagliando l’ultimo rigore dei suoi ha ancora una volta dimostrato il perché, quest’anno, sia diventato per due volte campione d’Europa, prima col Chelsea, ora con la Nazionale, fino a Gianluigi Donnarumma, che a soli 22 anni ha ispirato forza e fiducia nei momenti più critici, rivelandosi decisivo con la Spagna prima e con l’Inghiterra poi.

Ma quelle più significative sono certamente dei due protagonisti in panchina. Gianluca Vialli e Roberto Mancini hanno saputo costruire un sogno, con costanza e coi piedi per terra, e le loro lacrime raccontano di quanto il sogni sia diventato realtà. La storia di un’amicizia vera e profonda, quella fra i due, di un legame che fin dal primo giorno ha saputo plasmare un gruppo con costanza e ponderatezza. Non ha vinto in azzurro il Mancio da calciatore, con l’Under 21 prima e al Mondiale del 1990 poi, ma ha trionfato questa sera, come sperava fin dal primo pallone giocato dalla sua squadra in questo percorso. L’abbraccio fra i due è commovente e racconta il trionfo di questo gruppo.

DAL BARATRO

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Dal baratro di un Mondiale mancato al tetto d’Europa, grazie a un modo di pensare e programmare chiaro e vincente. “La vita è fatta al 10% di quel che ci succede e al 90% di come l’affrontiamo”: mai parole di Gianluca Vialli furono più azzeccate per il momento, per una squadra che tirando fuori l’orgoglio ha dispensato calcio contro i creatori del gioco. E se questo gruppo proseguirà nel pensare con la mentalità da vincente è certamente grazie alla cura del Mancio a questo gruppo.

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