La Nazionale vola a Sofia. Il match con la Bulgaria è insidioso. Mancini farà 4-5 cambi fra i titolari. E mercoledì a Vilnius con la Lituania. La qualificazione ai Mondiali inaugurata con la vittoria sull’Irlanda del Nord (2-). Azzurri imbattuti da 23 partite.
La Nazionale vola a Sofia. Dovrà vedersela domenica 28 marzo con la Bulgaria.
È il secondo insidioso match sulla strada delle qualificazioni ai Mondiali del Qatar. Poi mercoledì a Vilnius affronterà la modesta (sulla carta) Lituania.
Mancini conta su tre vittorie per ipotecare il primo posto del gruppo C e tenere a debita distanza la velleitaria Svizzera. Che, mercoledì scorso, al debutto, ha travolto la Bulgaria in 13 minuti (3-1). Mettendo in vetrina i suoi gioielli come Freuler e Saquiri.
Una nazionale che può crearci dei grattacapi
È allenata dal 2014 da quella vecchia volpe di Vladimirm Petkovic, già allenatore della Lazio (2012–2014) con cui ha vinto – alla sua prima stagione – una Coppa Italia.
Lo chiamano “il Dottore“, parla otto lingue e ha tre cittadinanze: croata ( ius sanguinis ), bosniaca (ius soli) e Svizzera (naturalizzato . Manderà a Sofia i suoi 007 per studiare gli azzurri. Vuole vincere il girone e spedire l’Italia alla roulette russa dei playoff. Dice che può farcela.
A Parma è mancato il centrocampo. L’assenza di Jorginho, “il meno glamour dei centrocampisti di Mancini“ (copyright Licari), il meno appariscente ma anche l’indispensabile, si è fatta sentire.
Soprattutto Verratti – l’altro metronomo di Mancini che gioca col doppio regista – ha accusato la sua assenza fornendo una prestazione incolore. Idem Pellegrini e Locatelli.
A Sofia rientra Barella. Buone notizie sono venute da Berardi e Immobile, autori dei gol. E bene sono andati Bonucci (alla sua centesima gara in maglia azzurra), Chiellini e Florenzi. Donnarumma ha riposato nel primo tempo ma nel secondo ha salvato baracca e burattini con tre interventi da campione. Meno intraprendente del solito Emerson (a Sofia giocherà Spinazzola). In gran spolvero Insigne, uomo ovunque, abilissimo a muoversi tra le linee. L’Italia è formata da un bel gruppo . E Mancini ha collezionato 910 giorni di imbattibilità.
Naionale, calo di tensione contro l’Irlanda
Il calo di tensione registrato nel secondo tempo con l’Irlanda del Nord non preoccupa Mancini. “ Ma ci sta, visto che ci siamo ritrovati dopo tanto tempo “.
Il Mancio è abile nel difendere i suoi ragazzi. “Si, è vero. Nella ripresa ci siamo un po’ rilassati e loro hanno preso coraggio. Sono momenti in cui manca il tuo pubblico. Certo, potevamo fare meglio, la palla girava lentamente, abbiamo fatto errori evitabili”.
E a Sofia? “ Ho bisogno di gente fresca ma non credo che le cose cambieranno molto”.
Un ultimo dato: nelle 28 partite della gestione Mancini solo tre volte la Nazionale non ha segnato. È un record. Un risultato che scalza Conte dalla top ten storica degli allenatori azzurri.Top ten presidiata da Pozzo e Bearzot.