Navas, dribbling Spalletti: “Servono due portieri forti, il resto non conta”

Il tecnico del Napoli (ottimista sul futuro: “Abbiamo una rosa più profonda e questo ci fa ben sperare”) non ha voluto commentare la mancata convocazione del costaricano da parte del Psg per la gara con il Lille. E sulla possibile convivenza in campo fra Simeone e Osimhen, ha aggiunto: “Sarà determinata da quello che mi faranno vedere”

Dal nostro inviato Maurizio Nicita @manici50

20 agosto – CASTEL VOLTURNO (CE)

Luciano Spalletti cerca di concentrare le attenzione di tutti sulla partita col Monza. L’entusiasmo che ora si respira in città il tecnico vuole maneggiarlo con cura, essendo arma a doppio taglio. “La soddisfazione dell’ambiente può servire ai calciatori per diventare più velocemente una squadra forte come lo eravamo lo scorso anno. L’entusiasmo della città mi auguro sia per la prestazione di Verona, non per il mercato”. A chi pensa che questa squadra sia già più forte, il tecnico risponde così: “Oggi abbiamo una rosa più profonda e questo ci fa ben sperare. Abbiamo riempito quelle caselle che erano rimaste vuote. Si lotta per avere un gruppo forte, per trovare equilibri di squadra, per allenarci bene tutti insieme. Siamo gli stessi di prima ma con meno presenze in Champions e in nazionale, e meno esperienza. La società ha fatto un ottimo lavoro. Quello che si era prefisso. Se saremo la mina vagante del campionato? Lo siamo stati l’anno scorso. Noi dobbiamo acquisire delle caratteristiche. Abbiamo perso gente come Koulibaly che dopo due partite è il migliore del ruolo in Premier. Bisogna che io veda lavorare tutti insieme i nuovi”.

SUGLI ACQUISTI

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Spalletti parla anche di Raspadori, in attesa che venga ufficializzato l’acquisto: “Noi faremo il 4-2-3-1 a prescindere, come nella scorsa stagione. Raspadori ci potrà dare cose differenti, con le sue caratteristiche”. Più in generale sugli attaccanti dice: “La convivenza sarà determinata da quello che mi faranno vedere. Poi bisogna star attenti a vincere le partite. Quello conta, al di là di chi gioca. Simeone per arrivare a essere giocatore da Napoli la strada l’ha fatta tutta da sola. Ha la personalità per mettersi a disposizione. Sapeva che c’era Osimhen, ma lui ha scelto di venire qui. È convinto. Lui sa fare lavoro sporco per i compagni e anche far gol. Mi sembra un ottimo atteggiamento per lavorare insieme. Perché poi per essere squadra bisogna essere disponibili a qualche sacrificio in più per il gruppo, senza guardare ai minuti in più o in meno giocati”.

AFFASCINATO DA NDOMBELE

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Più entusiasta il tecnico dell’arrivo del francese: “Ndombele ha un biglietto da visita importante, mi ha fatto piacere constatare la disponibilità e la voglia di venire qua. Me lo sono immaginato già con la maglia del Napoli addosso. Ha grande motivazione. Sa imbucare benissimo, il passaggio in verticale coi tempi giusto. Gli piace più correre in avanti che indietro. Ma imparerà”. Intanto Navas non è stato convocato dal PSG per la partita di League one. Spalletti si limita a ribadire: “Noi dobbiamo avere due portieri forti e in questo momento li abbiamo. Poi è chiaro che delle discussioni sono state fatte. In questo momento devo pensare solo a chi ho disponibile in allenamento”.

LA PRECISAZIONE

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Ancora sul mercato, quello degli altri, Spalletti fa capire che le altre big hanno squadre più attrezzate: “Hanno messo le mani in tanti per rinforzarsi. Alcuni hanno fatto operazioni per vincere subito. Tutte di sono rinforzate. Le milanesi, la Juve moltissimo, la Roma, la stessa Lazio ha preso parecchi giocatori. Il Monza è squadra forte, gestita da persone che hanno fatto la storia del calcio”.

SUL MONZA

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“Solo uno come Galliani ha potuto convincere gente come Ranocchia, Sensi, Pessina e lo stesso Petagna a vestire quella maglia. Andrea è un ragazzo d’oro, domani lo ringrazierò per tutto quello che mi ha dato. Ma lui voleva giocare di più. E poi Stroppa è un allenatore moderno che sa usare atteggiamenti diversi in campo. Noi dobbiamo riuscire ad essere equilibrati, sapendo anche soffrire. Perché loro sono più tecnici, sanno tenere palla”. Domenica al Maradona per spingere gli azzurri ci saranno 40 mila persone.

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