Napoli, vittoria per la fuga: Osimhen e Elmas ribaltano l’Atalanta

La squadra di Spalletti soffre, va sotto col rigore di Lookman ma trova un ribaltone pesantissimo: Spalletti a +8 sulla Dea e, dopo Milan-Spezia, a +6 sui rossoneri, secondi

dal nostro inviato Andrea Elefante

5 novembre – BERGAMO

La nona vittoria consecutiva in campionato del Napoli è una sinfonia sofferta, ma anche per questo ancora più significativa e importante: perché la squadra di Spalletti piazza un altro frammento della sua fuga dimostrando non solo di saper essere bello, di avere un centravanti che sa diventare devastante (per Osimhen un gol e un assist), ma anche di essere in grado di soffrire e reagire. A uno svantaggio, ad un po’ di stanchezza inevitabile, dopo la trasferta di Liverpool, e all’atteggiamento coraggioso di un’Atalanta che nel secondo tempo lo ha costretto a resistere come poche volte aveva dovuto fare in questa stagione. Proprio quella ripresa, e il primo quarto d’ora della gara, sono il patrimonio che resta in mano a Gasperini, al di là della seconda sconfitta in casa di fila, dopo quella contro la Lazio e di qualche errore di gioventù che andrà corretto.

LE SCELTE

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Per la prima volta in questa stagione, Gasperini sceglie la stessa formazione della gara precedente, dunque quella di Empoli: Scalvini resta in difesa con Toloi e Demiral, a centrocampo assieme a Koopmeiners c’è Ederson, mentre Pasalic fa il trequartista alle spalle di Hojlund e Lookman. Spalletti risolve il dubbio della sostituzione di Kvaratskhelia con Elmas e su quella fascia, alle sue spalle, preferisce Olivera a Mario Rui; confermato Juan Jesus in coppia con Kim e nel tridente offensivo, come previsto, oltre al macedone ci sono Lozano e Osimhen.

PRIMO TEMPO

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Il primo quarto d’ora è quasi tutto dell’Atalanta, che risponde al palleggio del Napoli con grande aggressività nel pressing, ma anche tempi giusti nel cercare il lato debole della squadra di Spalletti in ripartenza. Succede già dopo 3’, quando un lancio di Maehle trova la progressione di Lookman, che non chiude la fuga con il tiro ma preferisce servire Hojlund che arriva dall’altra parte: la porta è spalancata, ma il danese invece di incrociare la conclusione cerca il primo palo, che Meret copre con un grande intervento. Ma l’Atalanta passa un quarto d’ora dopo: un corner di Koopmeiners sfila in area e nel batti e ribatti che si scatena, un braccio di Osimhen staccato dal corpo viene identificato dopo segnalazione Var e controllo al video di Mariani. L’olandese, che dal dischetto aveva sbagliato una settimana fa a Empoli, lascia il tiro a Lookman, che quasi da fermo, con una sassata sotto l’incrocio, segna il suo 6° gol in campionato, ovvero quanti ne aveva realizzati in tutto lo scorso torneo con il Leicester. Ma il Napoli non si scompone, riprende il possesso del gioco e rimette a posto le cose 4’, ancora su sviluppo di un corner: l’Atalanta sbaglia l’uscita su Zielinski e sul cross del polacco l’elevazione di Osimhen brucia entrambi i migliori saltatori nerazzurri, Hateboer e Demiral. E’ l’ottavo gol in campionato del nigeriano, ma il primo di testa, che porta il totale del Napoli a otto. L’Atalanta non aveva ancora mai subito un gol dal centravanti avversario, ma Osimhen è decisivo anche sul 2-1, quando un lancio di Anguissa lo trova a correre corpo a corpo con Demiral: il turco invece di respingere o di “accompagnarlo” cerca l’anticipo, lo perde e il suo servizio a centro area trova Elmas abbastanza libero dal controllo di Hateboer per battere Musso.

SECONDO TEMPO

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Nella ripresa, almeno per mezzora, c’è più Atalanta che Napoli. Il torto della squadra di Gasperini, prima di accusare nel finale un inevitabile calo dopo aver speso tanto nella ricerca del 2-2, è stato non concretizzare il governo della partita e il dominio nella metà campo del Napoli. Anche un po’ sfortunata nella prima occasione, al 10’, quando una fuga di Maehle si conclude con un tiro su cui Meret fa un altro mezzo miracolo: la respinta capita sul piede di Lookman, il cui tiro viene deviato di faccia da Olivera sulla traversa. E’ più un errore, invece, quello di Hojlund al 18’: una ripartenza avviata da Maehle e rifinita da Pasalic trova ancora Lookman in fuga, ma anche stavolta il potenziale assist del nigeriano viene sprecato dal danese. Da una chance per riaprire la partita a una per chiuderla, sul piede di Simeone, dopo contropiede aperto da Elmas e chiuso dall’argentino con una conclusione strozzata sul fondo. Ancora Atalanta fino alla fine, ma su Malinovskyi al 38’ c’è ancora pronto Meret e l’estremo tentativo nerazzurro si spegne con l’ultima beffa, quando un gran tiro dalla distanza di Maehle, uno dei migliori, viene respinto… da Scalvini.

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