“Napoli, tutela Spalletti e lui ti farà brillare”. Parola di Stefano Fiore

L’ex nazionale ha avuto e apprezzato a Udine il nuovo tecnico azzurro: “Sono sicuro che il capitano con lui sarà ancora più determinante. Ma la società…”

Nei giorni dell’azzurro intenso e gioioso Stefano Fiore parla anche di un altro azzurro e lancia un messaggio di grande speranza per i tifosi del Napoli, reduci da una stagione altalenante e chiusa male. Per l’ex nazionale (vice campione d’Europa nel 2000) Luciano Spalletti: “È la garanzia che il Napoli sarà protagonista e se dal mercato sarà confermata a grandi linee la rosa attuale si potrà veramente lottare per lo scudetto”. Fiore ha avuto per un periodo Spalletti allenatore, all’Udinese nel 2001: “Era giovane e veniva da due esperienze complicate alla Samp e al Venezia. Però ebbi subito un’ottima impressione, di una persona diretta che cerca il bene del gruppo e ha idee di gioco all’avanguardia. Allora come oggi, e lo ha dimostrato un po’ in tutte le piazze in cui ha allenato”.

Come crede che Spalletti possa calare il suo calcio a Napoli?
“In maniera efficace e spettacolare, farà divertire la gente. E poi la squadra azzurra è già competitiva. Non dimenticate che a inizio e a fine stagione, quando non ci sono stati infortuni e l’organico era al completo, il rendimento è stato eccellente e per me la squadra meritava la Champions. Non so cosa succederà sul mercato, ma Luciano saprà valorizzare quanto avrà a disposizione. Penso all’attacco già eccellente e alla capacità che avrà di sapergli dare ulteriore fantasia e imprevedibilità”.

Qualche dubbio in più in mediana.
“Spalletti vuole giocatori bravi in entrambe le fasi e, se ci fossero problemi di equilibrio, non escludo possa passare dal 4-2-3-1 al 4-3-3 perché mi pare non manchino le mezzali di qualità”.

Dal caso Totti alla Roma a quello Icardi all’Inter: il capitano Insigne deve temere?
“No, e vi spiego perché. A Luciano piacciono i giocatori di qualità e su di loro è capace di cucire una squadra, una dote non comune fra gli allenatori. Totti lo inventò centravanti nel 2007 e divenne addirittura Scarpa d’oro europea con Spalletti. Nella seconda esperienza a Roma del tecnico forse Francesco pensava più a se stesso, così come per certi versi capitò con Icardi. Per questo sono sicuro che uno come Insigne, sempre generoso in campo, non avrà problemi con Spalletti. Anzi sono convinto che Lorenzo arricchirà il suo patrimonio di conoscenze calcistiche e migliorerà ulteriormente il suo rendimento. Semmai il problema vero è un altro”.

Quale?
“A Roma come a Milano il tecnico ci ha messo la faccia quando invece dovevano essere i dirigenti della società a intervenire. Ecco sarà il club azzurro a dover tutelare il tecnico con scelte chiare”.

Lei, che con la Nazionale sfiorò l’Europeo nel 2000, cosa pensa degli azzurri di Mancini?
“Roberto ha saputo costruire un gruppo straordinario per mentalità e qualità. Non so come finirà ma per il calcio italiano è un salto nel futuro. Una lezione per il nostro movimento. Ha dimostrato che, lavorando bene su calciatori che a volte non sono in top club o sempre titolari, ha creato un gruppo unico. Che gioca un calcio migliore di quello che si vede in Serie A. Questo significa che servono idee e coraggio”.

Secondo lei sono doti che Spalletti ha?
“Sicuro. E sono convinto che a prescindere da cosa arriverà dal mercato, Luciano troverà sicuramente una idea, una soluzione per far brillare il Napoli”.

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