Napoli stufa di aspettare: mancano 5 punti allo scudetto

Facciamo un gioco, semplice-semplice, come tanto tempo fa, quando dinnanzi al Bar dello Sport ci si accontentava di poco, della propria fantasia. Proviamo a un po’ a pensare, dopo tutti gli slanci d’ottimismo che si sono colti in giro, che domenica il pallone scelga di rimbalzare beffardamente a modo suo: ce ne sono di precedenti, immagini ossessive che riemergono dalla memoria con il loro effetto devastante – il Lecce già retrocesso che vinse all’Olimpico di Roma; la Juventus che si perse nel pantano di Perugia con la Lazio, in mutande ad aspettare lo scudetto dal triplice fischio di Collina – e ci saranno, ovvio che sì, anche gli scongiuri che a questo punto Napoli comprensibilmente e legittimamente non si negherà. Per farla breve, se il Napoli vince e la Lazio no, domenica pomeriggio ci sarà l’aritmetica e pure l’opinione, scenderà in campo Santa Barbara (all’epoca così s’usava dire), ogni vicolo diventerà una Piedigrotta, spareranno i fuochi a mare (fuori) e blablabla, un pieno di felicità e retorica, però senza pizza e mandolino, o anche con quelli. Ma se la Lazio dovesse vincere, all’ora del ragù, quando ormai il “Maradona” sarà già pieno e starà vibrando, ovvio che nessuno penserà mai di buttare in acqua le bandiere e soffocare i cori: andranno bene egualmente e converrà conservarli sino a giovedì, a quando è stata spostata, da martedì che era, la gara successiva. Perché poi la matematica potrebbe far esplodere la festa a Udine, in una serata nella quale Spalletti vincendo potrà gioiosamente ignorare l’eventuale successo della Lazio: con diciassette punti di vantaggio, ci si potrebbe liberare di qualsiasi freno inibitore ed andarsene incontro alla gloria. Ma le ipotesi sono varie e riempiono il quaderno degli appunti, perché la Salernitana non è per nulla intenzionata a sentirsi ospite, né a servire lo scudetto su un vassoio di circostanza: a volte, l’insegnò Jep Gambardella, il gusto di far fallire una festa è persino superiore al desiderio di parteciparvi.

Scudetto e salvezza

Ognuno vive aggrappato allo striscione del proprio traguardo e chi ha appena pareggiato con Milan e Inter può sognare di regalarsi un altro pezzettino di salvezza, provandoci a non calarsi nell’ingrato ruolo della vittima sacrificale. E questa è l’opzione numero due, che finirebbe per allontanare di un po’, vai a capire di quanto, la beatificazione di questi eroi, eredi di Maradona. Perché una cosa è certa, indiscutibile, inattaccabile: ci sono ancora e soltanto ventuno punti a disposizione, la Lazio potrebbe arrivare a spingersi sino agli 82, alla Juventus oltre gli 80 non è consentito andare e quindi al Napoli ne serviranno semplicemente altri cinque e potrebbero essere comunque sufficienti i prossimi tre per starsene al riparo da Sarri. Lo dicono anche al Bar dello Sport, dinnanzi ad una coppa di champagne. Non è necessario avere un matematico a disposizione ma un portiere che pari, un attaccante che segni e uno starter che dia il via alla festa. Domenica o giovedì, qual è la differenza?

Festa Scudetto, Napoli-Salernitana si gioca domenica alle 15

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Festa Scudetto, Napoli-Salernitana si gioca domenica alle 15

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