Napoli, per Simeone non è un guaio da poco

NAPOLI – Un affare complicato. Sì: la sensazione relativa all’infortunio alla coscia destra rimediato venerdì a Lecce da Simeone racconta che non sarà un problema di lieve entità. Per il momento è giusto parlare esclusivamente di sensazioni considerando che gli esami strumentali non sono ancora stati effettuati, però i segnali emersi dai primi controlli a caldo e soprattutto l’esperienza non lasciano presagire nulla di positivo. In sintesi: c’è il rischio concreto che il danno muscolare del Cholito non sia banale e poi c’è la certezza che salterà sia la prima, sia la seconda dei quarti di Champions con il Milan e chissà quante altre partite. Un guaio vero in assoluto e anche peggiore in piena emergenza-Osimhen: il Napoli, come ha scritto ieri la stampa argentina, in questo momento è senza il 9.

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L’attesa

E allora, la maledizione del centravanti. Tutto in una settimana e due tremendi venerdì modello Wall Street però applicati al calcio, al campionato e alla coppa: il 31 marzo il club annuncia il forfait di Osimhen e il 7 aprile si ferma anche Simeone. Fuori il primo e fuori il secondo numero 9. E sempre alla vigilia di una partita con il Milan: Osi prima del campionato e il Cholito a un passo del primo atto dei quarti. Tempismo più imperfetto di questo, beh, il destino non poteva dimostrare. Ma tant’è. Lo staff medico, dicevamo, non ha ancora eseguito gli esami strumentali utili a definire l’esatta entità del problema e di conseguenza i tempi di recupero: di ruotine si attendono più o meno 48 ore. La base di partenza, però, non è il massimo: a Lecce, poco dopo il suo ingresso in campo, Simeone ha accusato un risentimento alla coscia destra, nella zona dei flessori, e poi ha sottolineato il dolore con una smorfia inequivocabile.

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Lui e il Milan

La prima conseguenza, dicevamo, è che salterà a pie’ pari i quarti di quella Champions sognata, inseguita e finalmente respirata quest’anno con ottimi risultati: 7 partite e 4 gol per lui. A San Siro con il Milan, tra l’altro, s’era già esibito a settembre lasciando un segno fondamentale in ottica scudetto: entrò in corsa e firmò il gol del 2-1. Un fulmine. Domenica scorsa toccò proprio a lui sostituire Osi al centro dell’attacco in campionato con i rossoneri: chissà che voglia di rivalsa dopo il 4-0. Mercoledì i compagni giocheranno per la storia e anche per lui.

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