Napoli, Osimhen chiude il sipario sullo scudetto

NAPOLI – Archiviare, dimenticare, ripartire in fretta: è questa la speranza della città che saluterà oggi la squadra e questa folle stagione. L’auspicio collettivo è di non rivivere più le difficoltà di un’annata a suo modo storica, col paradosso del tricolore che per l’ultima volta verrà esibito sul petto del gruppo al momento decimo in classifica. Appuntamento al Maradona, alle ore 18, per la sfida al Lecce, la gara dei saluti – di Zielinski, di Osimhen, di Calzona, di tanti altri – che non sarà solo simbolica ma avrà ancora valore per la qualificazione in Conference League.

Il Napoli spera nella Conference League

Il Napoli, che al Maradona ha vinto appena sei partite in campionato, può ancora conquistare la quindicesima partecipazione di fila in Europa, blindando un record che renderebbe – anche solo in parte – meno amaro il ricordo di questa stagione. Per la Conference dovranno accadere tre cose: vittoria del Napoli, vittoria o pareggio dell’Atalanta contro il Torino che al momento è nono ad un punto sul Napoli, trionfo della Fiorentina in Conference League. Comunque vada oggi, per il verdetto definitivo bisognerà comunque aspettare il finale della gara di Bergamo, in programma in serata, e l’esito della finalissima di Conference che i viola giocheranno mercoledì contro l’Olympiacos. Il Napoli penserà solo ad inseguire un successo (per chiudere a 55 punti) che manca dal 7 aprile, 4-2 sul campo del Monza, quando si scatenarono in tanti. Due su tutti: Osimhen e Zielinski. Ovvero i due giocatori simbolo dell’annata scudetto che andranno via a fine stagione.

Il Napoli saluta Osimhen

Il centravanti di Calzona ieri ha continuato a svolgere personalizzato in campo, come Zielinski, ma a differenza del compagno potrebbe recuperare. Il centrocampista polacco, invece, va verso il forfait. Significherebbe saltare il saluto dal campo ai suoi tifosi dopo otto anni, ma Piotr resterà per sempre legato a Napoli: Zielinski, infatti, ha appena comprato casa a Posillipo. Una scelta di vita che conferma il suo forte rapporto con la città. Osimhen, invece, concluderà la sua esperienza dopo 76 gol (al momento) e diverse perle realizzate proprio al Maradona. L’ultima rete il 28 aprile su rigore contro la Roma. Vorrebbe concederne un’altra prima dell’addio. Ma quella di oggi sarà domenica d’epilogo per tanti: Traore, Dendoncker, Gollini e poi molti ancora in bilico tra Meret, Natan, Ostigard, Juan Jesus, Mario Rui, Simeone. L’atmosfera sugli spalti non sarà quella delle grandi occasioni, anche se le due Curve sono esaurite da giorni. I tornelli dello stadio apriranno alle 15.30.

Napoli, le scelte di formazione

Ieri Dendoncker non si è allenato per una sindrome influenzale. Mario Rui ha svolto personalizzato in palestra. Rrahmani si è unito a Victor e Piotr per il lavoro personalizzato in campo. Ultimi dubbi da sciogliere per Calzona. Saluterà anche lui, impegnato a giugno con la Slovacchia di Lobotka per gli Europei. La formazione è comunque quasi fatta: Meret in porta, Ostigard al posto di Rrahmani con Juan Jesus e Olivera a sinistra; Cajuste sostituirà come al solito Zielinski affiancando Lobotka e Anguissa a centrocampo; Politano e Kvaratskhelia ai lati del centravanti, Simeone più di Raspadori, ma il ballottaggio è ancora vivo e, ovviamente, resiste il dubbio Osimhen, che dovrebbe rientrare almeno tra i convocati. Per dirsi addio e per vivere l’ultima al Maradona col tricolore sul petto.


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