Napoli, occhio all’ex Roma Gonalons e al talento di Herrera. Le armi del Granada

Settima in classifica nella Liga, un punto in più del Barça, ecco come gioca la squadra allenata Diego Martinez

Poteva andare meglio, ma poteva andare anche molto peggio. Nei sedicesimi di Europa League il Napoli se la vedrà col Granada, squadra che sta disputando una buona Liga (settima a 18 punti, uno in più del Barça) e che nel girone di Europa League, alla prima esperienza europea, è arrivata seconda dietro il Psv Eindhoven. Evitati gli scontri più ostici con Benfica, Lilla e Salisburgo, gli spagnoli di Diego Martinez sono in quella “fascia media” di avversari battibili ma da non sottovalutare. Non segnano tantissimo (solo 6 gol in coppa) ma subiscono poco (3 gol incassati), e ricordano da un certo punto di vista il Getafe dello scorso anno, squadra tecnicamente non eccezionale ma ostica da affrontare. Per il Napoli, però, si tratta di un avversario sicuramente più alla portata della Real Sociedad, contro cui la squadra di Gattuso ha fatto 4 punti nel girone

IL PERCORSO DEL GRANADA

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Arrivati secondi nel gruppo E, a solo un punto dal Psv, gli spagnoli hanno vinto 3 gare, pareggiato due volte e perso solo contro gli olandesi, peraltro in casa. In totale, il Granada ha raccolto 11 punti, frutto dei due successi contro l’Omonoia Nicosia, del blitz ad Eindhoven alla prima giornata e dei due pareggi col Paok. Il percorso europeo della squadra di Martinez, arrivata settima nell’ultima Liga, è cominciato però molto presto (come il Milan): prima di accedere ai gironi, infatti, gli spagnoli hanno dovuto battere Teuta, Locomotive Tblisi e Malmoe. In campionato vengono dal successo sull’Elche (1-0) e hanno battuto all’esordio l’Athletic Bilbao, ma hanno fatto anche registrare un pesante 6-1 conto l’Atletico Madrid.

I PRECEDENTI

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Quella contro i biancorossi sarà una sfida inedita per il Napoli, che però se l’è vista varie volte con le squadre spagnole. Ultime, come detto, le sfide del girone contro la Real Sociedad, contro cui Gattuso ha raccolto una vittoria a San Sebastian e un pari. Ma nella storia del Napoli ci sono anche incontri (meno fortunati) contro Real Madrid, Barcellona e Athletic Bilbao, contro cui gli azzurri non hanno mai vinto, racimolando in totale tre pari e cinque sconfitte, tre della quali contro i Blancos. Migliore il bilancio con Villarreal (in perfetta parità, due vittorie a testa e due pareggi) e Valencia, affrontato con successo due volte nella Uefa del 1992/93, con la sfida al Mestalla finita con un rotondo 5-1 grazie al pokerissimo di Daniel Fonseca.

LE STELLE

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Nel 4-1-4-1 di Diego Martinez bisognerà fare attenzione a Darwin Machis, esterno venezuelano classe ’93 con un’esperienza (dimenticabile) all’Udinese. Quest’anno in Europa League ha già segnato 3 gol ed è il giocatore da cui nascono le occasioni principali per la squadra di Martinez. Occhio anche al suo connazionale Yangel Herrera, ventiduenne in prestito dal Manchester City, che nelle sette partite europee disputate in stagione ha già segnato 4 volte. A centrocampo i compiti di regia sono affidati a Maxime Gonalons, vecchia conoscenza della nostra Serie A (una stagione disastrosa con la Roma nel 2017-18) e a lungo cercato proprio dal Napoli prima del suo passaggio in giallorosso.

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