Napoli, occhio al Trivela Quaresma re del Besiktas

Ricardo Quaresma, 33 anni. LaPresse

Ricardo Quaresma, 33 anni. LaPresse

Una storia complicata, ma con un lieto fine che non è ancora finito. Una passione incondizionata, di quelle che la ragione non ha luogo. Ma che alla fine è stata ricambiata. Nel fianco ovest del Bosforo, la “trivela” è un dogma. Non si discute, si ama. Anche quando fa buchi nell’acqua. Ricardo Quaresma e il Besiktas, un piccolo romanzo. C’è una prima parte e c’è una seconda. Nella prima Quaresma ha più che altro ricevuto, in tutti i sensi. Nella seconda ha ricambiato. E lo fa ancora. Sbarcò in Turchia nel giugno 2010 dopo il flop con l’Inter, si presentò ai tifosi con un rigore sbagliato all’esordio e una trivella vincente la gara dopo. Già nei primi passi, l’impronta di una stagione contraddittoria. Il presidente Fikret si era svenato per Ricardo: ingaggio di 3 milioni e 750 mila euro netti. Lui in campo qualche gol dei suoi lo faceva, ma giocava molto meglio fuori. Nel tempo, diventò con Guti (quello del Real Madrid, ricordate?) il re delle vivaci notti di Istanbul. Così si sentiva, un re. Anche per colpa dei tifosi che lo veneravano. Nonostante i più bassi che alti, in molti avevano persino cambiato auto prendendo l’Audi Q7, la sua sigla. Discussioni con l’allenatore per qualche sostituzione, col presidente per i comportamenti, che importa: i tifosi stavano con lui. Ma poi i conti devono tornare, non solo in discoteca. E alla fine Fikret gli diede il benservito. O fu lui ad andarsene, chissà.
RINASCITA — Così Q7 va a prendere soldi a Dubai. Ma poi deve aver pensato che aveva ancora numeri da dare al calcio. Torna nel suo Porto, conquista i quarti di Champions, gioca grandi partite. Un giocatore rinato. Poi qualche panchina di troppo lo fa incavolare e allora lui, che è un ragazzo orgoglioso e di buoni sentimenti, si ricorda del Besiktas che aveva tradito. Estate 2015, seconda parte del romanzo. Ricardo chiama più volte il presidente Fikret che prima si fa negare, poi alla fine accetta di sentire cosa ha da dire. Più o meno questo: “Non ho dimenticato la squadra, la città, i tifosi. Voglio tornare alla grande, mostrare il vero Quaresma. Decida lei ingaggio e condizioni”. Fikret lo paga poco dal Porto e gli concede “solo” 2 milioni. Lui stavolta ci dà dentro con la trivela. In campo, s’intende. Con Mario Gomez fa vincere lo scudetto al Besiktas dopo 7 anni. Poi va in nazionale e con il Portogallo vince l’Europeo. E ora fa sul serio anche in Champions: punizione decisiva con la Dinamo Kiev, miglior giocatore della seconda giornata per l’Uefa. Due assist nella vittoria col Napoli. E stanotte?

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