Napoli, Navas a vuoto. Meret rimette i guanti

NAPOLI – Sarebbe servito un colpo di scena. Un coup de théatre, per dirla in lingua d’oïl: ieri il Napoli ha atteso Keylor Navas fino alle 23, fino all’ultimo istante utile del mercato francese, ma l’accordo tra il Gato e il Psg sulla buonuscita non è arrivato e oggi è il giorno delle liste Champions. Il ds Giuntoli ha anche provato a prenderlo in prestito, con una formula diversa, ma il giocatore preferiva la rescissione: strada sbarrata e magari appuntamento in inverno. Sì, ma ora? Scontato: il club azzurro punterà sulla ricostruzione del rapporto con Meret, mercoledì para-rigori con il Lecce, e soprattutto sulla conclusione del famigerato rinnovo fino al 2027: praticamente pronto da mesi ma congelato da Alex nel bel mezzo del vortice NavasKepa e mica poi così scontato. Per la cronaca, alla fine un’operazione in Francia è stata chiusa: la cessione di Ounas al Lilla. Un altro uomo in scadenza che, come Fabian, aveva escluso il rinnovo avvicinandosi allo svincolo.  

Attesa vana per Navas

E allora, niente Navas. Almeno in questa fase: non è escluso che il Napoli ci riprovi a gennaio, l’idea resta, ma per il momento Keylor rimane al Psg. A fare da vice di Donnarumma con uno stipendio da 9 milioni a stagione e con un terzo, Sergio Rico, da 3 milioni annui. Un’occasione sprecata da tutti, non c’è che dire, però inseguita con caparbietà e pazienza fino alla fine: Giuntoli ha lavorato in silenzio, ci ha creduto, ha anche chiuso con il giocatore e poi s’è messo ad aspettare, ma il Paris ha negato al portiere la buonuscita pretesa in virtù del biennale da 18 milioni e l’affare è diventato troppo complesso per risolvere in una giornata.

Napoli, mercato super

Il mercato resta comunque super: gli acquisti di Raspadori, Olivera, Ndombelé, Kim, Kvaratskhelia, Simeone, Sirigu e Ostigard consegnano al ds Giuntoli scettro e corona. Avvalorati dalla cessione al Psg di Fabian per 23 milioni, giocatore in scadenza a giugno 2023 e assolutamente fermo sulla posizione di non rinnovare. Un capolavoro. Navas avrebbe garantito lo spessore internazionale e l’esperienza smarriti soprattutto con gli addii di Mertens, Insigne, Ospina e Koulibaly, ma a Spalletti è stata affidata una rosa importante, ampia, giovane e ricca di talento. Centrato anche l’obiettivo iniziale della società di abbattere il monte-ingaggi: una quarantina di milioni lordi in meno a bilancio. E per finire, la cessione di Ounas al Lilla: 2,5 milioni più 500.000 euro di bonus e il 40 percento sulla futura rivendita. Ambrosino, diciottenne principino dei cannonieri Primavera, andrà invece in prestito al Como. In B. 

Il rinnovo di Meret

Da oggi, insomma, il Napoli si concentrerà innanzitutto sulla ricostruzione del rapporto con Meret, protagonista di un’estate complessa e tormentata dalle vicende Kepa e Navas, e di un rinnovo fino al 2027 praticamente definito e mai firmato dopo l’ingresso dei due ingombranti colleghi sulla scena. Alex, del resto, ha sempre chiesto garanzie tecniche, spiegando la sua voglia di continuità e l’esigenza di avvertire una fiducia mai carpita fino in fondo sin dall’arrivo di Ospina: legittimo a 25 anni e dopo varie stagioni da vice (nei fatti). Giuntoli e il suo manager Pastorello parleranno molto presto, e tra l’altro Meret, reduce da quattro partite da titolare e dal rigore parato a Colombo con il Lecce, è anche un uomo d’interesse Nazionale: è un alfiere dell’Italia di Mancini e il suo futuro abbraccia tutte le sfumature d’azzurro.  In ottica gennaio, il club ha deciso di non chiudere l’affare Solbakken a zero: l’esterno norvegese che il 31 dicembre si svincolerà dal Bodø era in pugno ed era anche stato sottoposto a una visita alla spalla sinistra (successivamente operato).


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