Romelu Lukaku non è diventato un giocatore del Napoli dopo l’incontro andato in scena ieri a Londra tra il ds Giovanni Manna, il Chelsea e l’agente di Rom, Federico Pastorello. Il finale del primo capitolo della storia scritto a quattro mani dal direttore sportivo e dal collega dei Blues, Paul Winstanley, è questo: non c’è ancora l’accordo sulle cifre, ma il club azzurro ha manifestato la disponibilità ad acquistare il giocatore a titolo definitivo e dunque va registrato un importante passo avanti sulla formula. Oggi sono in programma nuovi contatti e nuovi incontri: hanno tutti fretta di trovare una quadra. Tutti. Ma il ds Manna deve fare anche i conti con un’urgenza più degli altri, mica da ridere: cerca una soluzione del caso Victor Osimhen, ancora in bilico a sette giorni dal gong del mercato (fermo restando l’estensione araba al 6 ottobre).
Il fanta sbarca sul Corriere dello Sport: iscriviti subito al nuovo gioco
Osimhen fuori dalla trattativa con il Chelsea per Lukaku
Mettiamola così: è stato un incontro interlocutorio, come si dice in questi casi più simili al purgatorio e per raccontarla con un pizzico di poesia che non guasta neanche negli affari del calcio. Ma non è mica finita, ci mancherebbe: Antonio Conte non ha ancora un centravanti titolare, con tutto il rispetto possibile nei confronti dei validissimi giocatori che in questo momento stanno provando a risollevare le sorti della squadra dopo la scioccante stagione post scudetto e l’esordio di Verona in linea con il recente passato; però lo aspetta. A questa formazione, e al suo sistema di gioco, manca come l’aria un riferimento funzionale allo sviluppo offensivo e alla finalizzazione del gioco: il numero zero alla voce gol in due partite ufficiali, spiega inequivocabilmente quanto il lavoro che il signor Antonio ha intrapreso l’11 luglio tra mille difficoltà meriti un decisivo sostegno in attacco. Mille e una considerando la paradossale situazione di Osimhen, uno straordinario centravanti da 12 milioni a stagione e 130 milioni di clausola confinato nel metaverso: non si allena con il gruppo, non ha mai partecipato neanche a un’amichevole e – legittimamente, per carità – non ha mai accettato l’ipotesi di andare al Chelsea in prestito. Ieri è arrivata l’ennesima conferma di uno stato di cose che pareva già definitivo: Osi non è rientrato nella trattativa con i Blues per Lukaku. Punto.
La distanza tra Napoli e Chelsea è sulle cifre
Con Romelu, e dunque con il suo agente Pastorello, l’accordo è già stato raggiunto da tempo: triennale da circa 7 milioni a stagione, con i benefici del Decreto Crescita. Il problema è la distanza che permane con il Chelsea. Un passo avanti, però, è stato compiuto, ed è decisivo: il Napoli, ormai più d’una settimana fa, aveva provato a prendere Rom in prestito con obbligo di riscatto per un totale di 30 milioni (5+25 milioni), mentre i Blues, condizionati dal limitato numero di slot disponibili per le operazioni in prestito (ancora due) e da una lista spropositata di esuberi (una quindicina), chiedevano fermamente la cessione a titolo definitivo. Bene: l’intesa, sotto quest’aspetto, è stata raggiunta. Manca quella sulla cifra e su qualche altro aspetto meno primario: gli inglesi sono disposti a scendere dalla prima richiesta di 40 milioni, quattro meno della clausola rescissoria, ma il ds Manna sta provando a limare ancora per rientrare nei parametri economici ritenuti ideali dal club.
A Londra nuovo incontro per portare Lukaku al Napoli
Lukaku, nel frattempo, aspetta esattamente come Conte: finora ha rifiutato ogni proposta e ogni offerta, a cominciare da quella dell’Aston Villa, perché la scelta è compiuta sin da quando il suo allenatore totem è arrivato a Napoli. Vuole tornare in Serie A e vuole farlo con il signor Antonio. Ieri Pastorello è rimasto a Londra, sintomo chiarissimo del fatto che oggi andrà in scena un altro incontro con il Chelsea per sbloccare l’affare a una settimana dalla fine del mercato. È una maratona. Faticosissima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA