Napoli, l'importanza di essere (e avere) Osimhen

Ok, il Napoli ha vinto anche senza di lui. Ma tra avere e non avere Osimhen la differenza oggettivamente esiste ed è anche piuttosto evidente. Prendiamo la partita di stasera contro la Samp. Osimhen la sblocca con un gol da grandissimo attaccante, una rete che lui fa sembrare semplice semplice ma che semplice proprio non è. Poi fa espellere Rincon con una accelerazione micidiale. Soprattutto Nuytinck e Murillo avranno gli incubi stanotte, sognando quella furia con la maglia blu che sotto la pioggia li ha fatti ammattire.

Un gigante. Un gigante non solo perché segna. Gli avversari sono costretti almeno a raddoppiare su di lui, pena grosse figuracce. E questo lascia spazi agli altri (non sfruttati benissimo da Kvara e Politano stasera). E poi dà alternative di gioco a Spalletti: colpo di testa, attacco della profondità, gioco sui piedi, Osimhen non si trova a disagio con nulla.

Subito in piedi

Il Napoli non è (ancora) il Napoli dominante visto prima del Mondiale. Ma ha la forza di riprendersi dopo il ko con l’Inter e mostra grandi margini di miglioramento (nel gioco, nella forma e nei singoli). L’idea è che abbia una concentrazione e una fame che le rivali forse non possiedono. L’importante era dimenticare subito l’Inter: missione compiuta, anche grazie al passo falso dei nerazzurri che ha attenuato i danni della sconfitta di mercoledì.


Precedente Sampdoria-Napoli 0-2: Spalletti ritrova il successo. Decidono Osimhen ed Elmas Successivo Dal Brasile: “Mourinho sarà il nuovo ct della Seleçao”. Ecco chi l’ha detto