Napoli, l’ex Canè all’attacco: “Manca un progetto serio”

NAPOLI -“Il famoso striscione a mio favore? Mi fece tanto piacere ma non era propriamente vero, i giocatori citati erano 3 fuoriclasse e io no. Ringrazio tanto i napoletani. Ho lavorato anche a Sorrento per anni e ci venivo anche in ritiro una settimana, erano altri tempi, Sorrento non era così bella com’è adesso, in cui dura tutto l’anno”. Lo ha dichiarato Faustino Canè, ex giocatore del Napoli, intervenuto ai microfoni di Radio Marte. Focus sulla squadra azzurra per Canè: “Non faccio pronostici, da buon tifoso seguo anche se intervengo molto poco. Guardo la storia di tutti gli anni, sempre uguale: l’allenatore è bravo ma se non hai la squadra fare debiti con la bocca con la gente di Napoli non conviene. Secondo me non ha un programma di squadra serio: sono tutti in vendita, mancano pochi giorni all’inizio del campionato e non si sa come ragionano. I tifosi sono abbandonati e lo sono da tempo. Ci vorrebbe un qualcosa di più serio. Non bisogna comprare Messi ma dare un’organizzazione di rosa e di squadra a un allenatore, affermato ma nuovo”, prosegue Canè.

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Insigne? De Laurentiis lo sta massacrando

Sul nuovo tecnico, Canè la vede così: Spalletti? Deve stare con i piedi ben fermo a terra, se vendi fumo poi la gente vuole i risultati. Bisogna essere sinceri. Io non credo che lui sia contento al massimo. Resto sempre del parere che se Sarri avesse avuto un paio di dirigenti alle spalle avrebbe vinto qualcosa a Napoli e sarebbe ancora in carica, ha fatto guadagnare tanto a De Laurentiis”. Infine Canè si sofferma sui singoli giocatori:Osimhen? Ha molto da imparare, non credo che il Napoli giocherà come 50 anni fa palla lunga e pedalare. Immagino ci sia un problema Mertens. Insigne? De Laurentiis lo sta massacrando – prosegue l’ex azzurro – Conosco questo ragazzo da 14 anni che già faceva la differenza, mio figlio lo ha allenato negli Allievi e nella Primavera, da piccolo dava una mano al papà a lavorare. Giocava in Primavera con due anni in meno, poi Mazzarri si è giocato il posto dicendo che non gli interessava, non doveva venire solo Insigne ma anche Immobile e Verratti. Un giocatore come lui doveva essere difeso diversamente. E’ stato preso in giro in televisione, parliamo di un Top 20 in Europa, non scherziamo”, conclude Canè.

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