Napoli, l’eredità Gattuso: Spalletti in pole, ma Adl ha altri tre nomi in tasca

Manca l’ultima vittoria per blindare la Champions, ma già si pianifica il futuro: il tecnico toscano ha già dato la disponibilità, ma non mancano le alternative…

Ancora in silenzio. E, a questo punto, è ipotizzabile che si tratti soltanto di pura scaramanzia, perché le cose in casa Napoli sono abbastanza definite. Manca un ultimo step per poter avere la certezza aritmetica della partecipazione alla prossima Champions League. Ma, considerate le motivazioni della squadra e, soprattutto, la migliore qualità tecnica, è facile immaginare che l’ultimo impegno, contro il Verona, al Maradona, si riduca a una semplice formalità. Certo, se poi si considera il risultato di Benevento e l’impegno profuso dal Crotone, allora forse ha ragione Aurelio De Laurentiis che, con l’abituale tweet di fine partita, ha raccomandato ai suoi di non mollare. “Grande vittoria! Ma massima concentrazione, perché non è ancora finita! Forza Napoli, sempre”, ha scritto il presidente dopo la vittoria conquistata contro la Fiorentina. Insomma, bisogna stare in campana, non lasciarsi andare, perché l’obiettivo non è stato ancora raggiunto.

EUFORIA

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Avrà anche ragione, De Laurentiis. Ma, ieri pomeriggio, negli spogliatoi del Franchi, la squadra ha festeggiato, così come aveva fatto in campo dopo le reti di Insigne e Zielinski (con deviazione). Rino Gattuso si è complimentato coi suoi giocatori, abbracciandoli uno per uno, senza mai perdere quel ghigno che, ormai, gli appartiene più di ogni altra espressione. Il sorriso è un optional sul volto dell’allenatore che è a un passo dal consegnare al club e alla città il ritorno nell’Europa dei grandi. Un’eredità importante, che il tecnico calabrese lascerà al suo successore, perché con l’ultima di Serie A, si concluderà anche la sua esperienza napoletana. Un qualcosa che per i risultati ottenuti, si scontra con la volontà popolare: gli stessi tifosi che tra gennaio e febbraio ne avevano chiesto l’esonero, oggi sono quelli che lo stanno riempiendo di elogi sui social, chiedendone la conferma. Ma indietro non si torna, perché De Laurentiis ha altre idee sulla gestione tecnica e perché Gattuso non ha alcuna intenzione di continuare un rapporto che per lui si è chiuso nel momento in cui il presidente ha avviato il casting per sostituirlo ad inizio anno. Una questione di fiducia, che è venuta meno senza alcuna possibilità di appello, perché sulla decisione del club hanno pesato anche gli errori commessi dallo stesso allenatore, che ha impiegato sei mesi per dare un’identità di gioco a questa squadra. Andrà via Gattuso portandosi dietro, magari, il rammarico di quei due mesi gettati alle ortiche, per gli infortuni e il Covid-19, certo, ma anche per le sue incertezze che hanno pesato parecchio nei momenti di difficoltà. Non b è bastato che la squadra si schierasse dalla sua parte, seguendone le direttive e sostenendone il lavoro: la decisione di interrompere il rapporto è stata bilaterale. In ogni modo, De Laurentiis l’ha sempre sostenuto, nei momenti di crisi s’è presentato nello spogliatoio confermandogli la fiducia e imponendo alla squadra di seguirlo, proprio per non compromettere del tutto la stagione. Gattuso si è promesso alla Fiorentina e ieri Commisso e Barone hanno potuto constatare dal vivo il lavoro del tecnico che hanno scelto per avviare il nuovo progetto: al netto della delusione per la sconfitta, hanno potuto apprezzare la qualità del gioco del Napoli.

ACCELERATA

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È talmente sottile il confine tra il Napoli e la prossima Champions League che il lavoro di De Laurentiis potrebbe essere agevolato e anticipato. Nel giro di una decina di giorni, il presidente dovrà sistemare la questione allenatore. Sono quattro i profili individuati: Spalletti, Juric, Galtier e Simone Inzaghi. I tre allenatori italiani hanno un leggero vantaggio sul tecnico francese, mentre nelle ultime ore è rientrato tra i favoriti Ivan Juric che domenica sarà al Maradona, col suo Verona, per l’ultima fatica stagionale. Luciano Spalletti continua a rappresentare il top ed ha già dato la sua disponibilità, accettando le proposte del presidente. A De Laurentiis piace anche Simone Inzaghi, e questa non è una novità, ma mai si sognerebbe di fare uno sgarbo all’amico Lotito. Un’eventuale offerta verrebbe fatta soltanto se il tecnico non dovesse rinnovare. Riepilogando, al momento Spalletti e Juric hanno le maggiori possibilità di sedere sulla panchina del Napoli nella prossima stagione. Ma trattandosi di De Laurentiis, il colpo di scena non può essere scartato a priori.

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