Napoli, le probabili scelte di Spalletti per l’esordio contro il Verona

INVIATO A CASTEL VOLTURNO – A leggerla così, superficialmente, sembra non si cambiato quasi niente: eppure se ne sono andati Ospina e Koulibaly, Insigne e anche Mertens, ma il Napoli del passato insiste, resiste, si prende la prima e la tiene per sé. La rifondazione va in scena ma ancora a piccoli passi e quelli che conducono in campo li hanno allungati (per ora) Kim e Kvara, il K2 ancora tutto da esplorare che sembra introdurre con leggerezza nel futuro. La formazione è un mistero però sino a un certo punto: qualcosa si può intuire, qualche altra è suggerita dalle circostanze e i dubbi, alla fine restano pochi, un paio, uno in porta e uno in mezzo al campo, come suggeriscono le circostanze di questo pazzo pazzo calcio che fischia l’inizio del campionato quando la giostra dei sogni (e degli incubi) gir a rumorosamente.

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Meret in porta

Alex Meret non ha ben capito cosa debba aspettarsi da questi prossimi diciotto giorni, sente nomi, vede sagome, incrocia amici venuti per stargli al fianco – sino a quando? – e comunque ha la valigia a portata di mano: con quel venticello calunnioso che il mercato lascia spifferare, bisogna aver la forza di far finta di niente, prendere la personalità e spalmarla al «Bentegodi». Spalletti deciderà nelle ore che restano al fischio d’inizio: Keylor Navas è una possibilità assai concreta, dovesse arrivare sarebbe il titolare, ma a Verona toccherà a Meret, almeno sino ad ora, che ha fatto un mese e passa di ritiro e che, dovesse complicarsi la vicenda del costaricano, sarebbe un capitale umano da tutelare, nonostante tutto quello ch’è capitato.

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Spalletti, la probabile formazione del Napoli

Le vigilie poi aiutano a capire e Spalletti avrà la possibilità di capire in albergo o nello spogliatoio come il suo portiere stia vivendo questa situazione ma pure come la stia assorbendo Fabian Ruiz, al quale è già stata sottratta l’amichevole con l’Espanyol di Castel di Sangro e che certo sarà distratto da tutto quello che gli sta capitando: il Psg si è fatto avanti (da un bel po’), Giuntoli ha preso coscienza che la trattativa può avere sviluppi comunque imprevedibili e con una tempistica che sfugge a qualsiasi previsione. Nel 4-3-3 d’apertura, con Lobotka e Anguissa ci finirà Zielinski, uno che si diverte proprio in quel ruolo lì, da mezzala di sinistra. E il nuovo Napoli in realtà sarà, dovrebbe essere comunque quello vecchio per nove-undicesimi.

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