Napoli-Lazio 0-1, le pagelle degli azzurri: Kim è un muro, Lobotka isolato

INVIATO A NAPOLINapoli-Lazio 0-1, Non il solito Napoli, anche e soprattutto per i meriti e la prova super in fase difensiva della Lazio. Spalletti non perdeva in casa da undici mesi. Il primo ko interno non cambia il senso del campionato e non spaventa la capolista, il Maradona applaude lo stesso. 

 
Impossibile arrivare sul colpo di testa di Vecino, salvato sulla linea da Di Lorenzo. Sul destro potentissimo dell’uruguaiano, invece, non c’è l’angelo custode. 

 
Scelta di tempo, visione e freddezza: ecco cosa usa per togliere dalla porta il gol già fatto da Vecino. Regolarità e zero errori, anche se davanti non sfonda. 

 
Tenta di sorprendere la linea arretrata della Lazio con i lanci lunghi. Aiuta il coreano a non far scappare Immobile. 

 
Mura in scivolata Milinkovic, su cui accorcia la marcatura quando Provedel prova a scavalcare il centrocampo del Napoli. Dietro è un muro, non fa passare Ciro, intercetta l’ultimo passaggio di Luis Alberto. Di testa costringe il portiere della Lazio alla parata decisiva. 

 
Felipe lo fa restare in allerta per un tempo. Dopo l’intervallo aggiunge un minimo di intraprendenza, ma resta sotto alla sufficienza.  

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Spalletti gli chiede maggiore sostegno in costruzione, Luis Alberto risponde con i ricami ai suoi muscoli. Eclissato al punto di finire ai margini della partita. Sostituzione giusta. Porta vivacità e cambio di passo tra le linee. Forse doveva entrare in anticipo. 

 
La gabbia a zona costruita da Sarri lo scherma e riesce a isolarlo quasi totalmente. Entra bene, ma è troppo tardi. 

 
E’ suo, dopo venti minuti, il primo tiro del Napoli che sino al 75’ non riesce a concludere dentro l’area. Milinkovic riesce a limitarlo. Spalletti tenta invano con le due punte. 

 
Solo una volta sorprende Hysaj fuori zona e riesce a confezionare un cross smanacciato da Provedel. Messicano irretito e in cattiva serata. Altro cambio ineccepibile. Usa il dribbling, due o tre azioni pericolose.

 
Vecino, vertice basso, gli taglia le linee di passaggio. Per un tempo non trova profondità e rifornimenti, anche se cerca il duello con Patric. Stende Zaccagni e prende l’ammonizione. Si arrende per ultimo e timbra di testa la traversa, regalando l’illusione del pareggio. 

 
I rientri di Felipe e l’attenzione di Marusic accorciano il campo in cui il georgiano di solito si esalta. Non gli viene concesso l’uno contro uno almeno sino agli assalti dell’ultimo quarto d’ora. Il suo colpo di testa si trasforma, per casualità e un briciolo di cattiva sorte, nell’assist a Vecino.  

Napoli-Lazio 0-1, le statistiche

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