Napoli, la (seconda) statua di Maradona diventa un caso: club e Comune ai ferri corti

La posa e l’inaugurazione apre un nuovo fronte nei rapporti mai facili fra amministrazione e società azzurra

Maradona amato, Maradona conteso. Statue che si duplicano e polemiche che si alimentano. L’inaugurazione ufficiale dello Stadio Maradona rischia di diventare un incidente diplomatico fra Comune e Calcio Napoli. Martedì la Giunta De Magistris ha approvato una delibera che riguarda la scelta di una statua di Maradona donata dall’artista Mimmo Sepe. La posa e l’inaugurazione della stessa è stata fissata per il 29 luglio alle ore 19 e il Comune sta cercando di organizzare anche uno spettacolo canoro.

PROPRIETÀ E AFFITTUARI

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Se è vero che il Comune è proprietario dell’impianto è altrettanto assodato che abbia una convenzione con il Napoli, concessionario e dunque affittuario. E appare quantomeno singolare che su una questione che riguarda il calcio il Napoli alla fine non sia stato coinvolto, per non dire avvertito. Già, perché quello che filtra dal club di De Laurentiis è proprio una certa sorpresa per l’iniziativa. Comunque sia il Napoli il 29 luglio sarà in viaggio per Monaco di Baviera dove il 31 giocherà in amichevole col Bayern.

LA POSIZIONE DEL COMUNE

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Nonostante la sorpresa da parte del club partenopeo il comune prende le distanze dallo stupore della società. “Noi abbiamo fatto una riunione con la dirigenza del Napoli, programmando di fare una cosa insieme alla squadra e ai calciatori. Tuttavia le nostre indicazioni non coincidevano con quelle del presidente. Questo ci ha creato grande difficoltà. Quindi inaugureremo lo stadio anche senza l’assenso della squadra e dei giocatori. Napoli non avvisato? Non è affatto vero: quasi un mese fa abbiamo avuto una lunga riunione in sala Tribuna d’onore e abbiamo prospettato tutte le possibilità per fare una cosa insieme” queste le dichiarazioni a Radio Marte di Carmine Sgambati, presidente della commissione Sport del Comune di Napoli.

L’ALTRA STATUA

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Il presidente del Napoli si è attivato da tempo per la realizzazione di un’altra statua da mettere all’interno dell’impianto. Si tratta di una donazione di Stefano Ceci – vero amico per lunghi anni di Diego – che avrà la mano e il piede sinistro del campione riprodotti fedelmente attraverso un particolare studio tridimensionale, realizzato dalla Fonderia Nolana.

INCHIESTE E CAUSE LEGALI

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Ci sono diversi quesiti ancora senza risposte certe. Dove sarà posta la statua donata al Comune e dove quella donata al Napoli? Con la convenzione chi può fare cosa nello stadio? Nel gennaio scorso fu aperta una inchiesta penale sulla composizione della commissione comunale per infiltrazioni ultrà nella stessa. Dopodiché il Comune ha cambiato procedura. E in tutto questo potrebbero anche intervenire legalmente gli eredi. Insomma, un bel groviglio.

STORIA DI UN’INTESTAZIONE

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Diego Armando Maradona è scomparso lo scorso 25 novembre e a Napoli il dolore è stato così profondo e popolare che l’amministrazione, interpretando il sentimento popolare, ha deliberato in merito all’intestazione del San Paolo. Già il 10 dicembre il Napoli, in occasione dell’incontro di Europa League contro gli spagnoli della Real Sociedad, giocò per la prima volta nello stadio che aveva assunto il nome di Diego Armando Maradona. Il 29 luglio sarebbe la prima volta con i tifosi presenti. Però un’inaugurazione nel nome di Diego senza il pallone che scorre sul prato sembra quantomeno un controsenso. C’è più che un sospetto che l’iniziativa sia elettorale, visto che a ottobre Napoli eleggerà il nuovo Sindaco.

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