Napoli-Juve 0-3, 2° grado, dibattimento concluso: ma il giudizio non arriverà subito

Il club di De Laurentiis ha presentato al Tribunale sportivo d’Appello la documentazione che racchiude la comunicazione tra il club e la Asl Napoli 1 per il ricorso allo 0-3 a tavolino con la Juve. Stesso discorso per i giallorossi e il caso Diawara che è costato lo 0-3 col Verona

Procedono su binari simili i due ricorsi di Napoli e Roma contro gli 0-3 a tavolino subiti contro Juve e Verona.

ricorso napoli

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Si è concluso poco fa il dibattimento dinanzi alla prima sezione del Tribunale sportivo d’Appello, presieduta dal Professor Sandulli. La discussione è durata un paio di ore e il giudizio non è atteso per stasera. Il Napoli, rappresentato dall’avvocato Mattia Grassani, ha presentato la documentazione che racchiude la comunicazione tra il club e la Asl Napoli 1, intervenuta per bloccare la squadra in partenza per Torino, dove avrebbe dovuto affrontare la Juventus. La mancata presenza all’Allianz Stadium, il 4 ottobre scorso, è stata punita con la sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione, inflitto da Gerardo Mastrandrea, il Giudice sportivo. Il Napoli attenderà il giudizio nell’incertezza totale. La speranza dei dirigenti napoletani si poggia pure sulla confusione che si sta generando tra le varie Asl che sicuramente potrebbe favorire una sentenza favorevole. Se non dovesse avere esito positivo anche il secondo grado, Aurelio De Laurentiis ricorrerà al collegio di garanzia del Coni, senza escludere la possibilità di arrivare al Tar.

ricorso roma

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Tutto rinviato ai prossimi giorni anche per Amadou Diawara, forse già domani mattina. La Corte d’Appello Federale presieduta da Lorenzo Attolico è infatti riunita in Camera di Consiglio, per decidere appunto sul ricorso della Roma relativo allo 0-3 a tavolino subito nella prima giornata di campionato a Verona (sul campo la partita si era conclusa invece 0-0). Ricordiamo che la Roma subì la sconfitta a tavolino in quanto fece giocare Diawara senza averlo inserito nella lista dei 25. La tesi difensiva dei giallorossi, tramite l’avvocato Antonio Conte, è stata quella di ammettere l’errore senza però averne tratto dolo, visto che al posto di Diawara la Roma non ha schierato un altro giocatore.

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