Napoli in festa abbraccia il Giro d’Italia dopo 9 anni: ha vinto in volata il belga De Gent

Giro d’Italia, il belga Thomas De Gendt, 35 anni, portacolori della Lotto Soudal, specialista delle fughe, ha vinto in volata l’ottava tappa battendo gli altri del quartetto.

Vittoria voluta, inseguita, prepotente. Dieci anni dopo l’ultima al Giro 2012 sullo Stelvio. “Visto? Alla mia età so ancora vincere” dice appena sceso dalla bici.

Secondo il sorprendente  Gabburo, terzo Arcas, quarto Vanhoucke. A 15” ha vinto la volatina degli inseguitori l’africano Biniam Girmay. Il gruppo principale è arrivato al traguardo con un ritardo di 3’33”.  Juan Pedro Lopez ha conservato la maglia rosa con 38” sul tedesco Kamna. Sale Martin al quarto posto (+ 1’06”), Simon Yates quinto ( + 1’42”). Primo degli italiani Giulio Ciccone ( + 2’32”), 21esimo. Nibali 29esimo.

CIRCUITO IMPEGNATIVO IN UN MARE DI FOLLA

Previsioni confermate. Il circuito di Monte di Procida è stato la chiave e l’epicentro di questa ottava tappa tutta napoletana di 153 km.  Breve ma intensa. Con quattro giri conclusivi di 19 km l’uno al 6%, Max 11%.

Dopo 9 anni Napoli ha ritrovato il Giro d’Italia e lo ha accolto da par suo. Cioè con un affetto tracimante e inconfondibile. E i corridori, avvertendo il calore e il fascino partenopeo, hanno risposto con una prestazione di alto profilo. Tanti curiosi striscioni.

Uno su tutti. Eccolo: “Corridori, tornate ancora, abbiamo altre strade da asfaltare!”. Partenza alle 13.40. Al via 168 corridori (a Budapest erano 176) di 28 Nazioni. La squadra più colpita è la Bardiani Csf Faizane’ rimasta solo con 6 corridori essendosi ritirati Fiorelli e Zoccarato.  Ma anche l’Astana ha di che lamentarsi avendo perso il sui capitano Miguel Angel Lopez.

E altrettanto grave è il ritiro di Morkov, il miglior “pesce pilota” del Giro,  l’ultimo uomo del fantastico “treno” di jet Cavendish.Il finale di questa Napoli-Napoli ha registrato  – a 30 km dal traguardo – la fuga aggressiva di un quartetto inatteso: due Lotto Soudal (De Gendt, Vanhoucke), lo spagnolo Jorge Arcas (Movistar) e il veronese Davide Gabburro della Bardiani.

LUNGOMARE CARACCIOLO

È la “promenade” di Napoli, scelta per il gran finale. Cioè una delle più belle litoranee del mondo. Corre da Mergellina – ai piedi della collina di Posillipo, in riva al mare – a Piedigrotta. Qui c’è la Napoli più “verace”, tra reti di pescatori e barche ormeggiate. Gli organizzatori del Giro non potevano scegliere una vetrina migliore. Ripresa da circa 200 reti televisive. Splendida vetrina del Made in Italy. In una splendida  giornata di sole.

NONA TAPPA (domenica 15 maggio )

Prima del riposo di lunedì 16 la Carovana dovrà affrontare la tappa Isernia-Blockhaus di 189 km. Frazione dura, selettiva. Con un micidiale arrivo in salita , sul monte abruzzese del Blockhaus (massiccio della Maiella, provincia di Pescara). Blockhaus vuol dire “casa dei sassi “.

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