Napoli, il dolore di una città. De Magistris: “Gli intitoliamo lo stadio”

È stata la sua culla, dove ha potuto sostenere la sua sregolatezza, sostenuto dall’amore di un popolo che gli ha perdonato ogni cosa. Tante le iniziative che si stanno valutando per rendere omaggio al Pibe de Oro

Sgomento, dolore, incredulità. Napoli piange, si dispera: Diego è finito, è morto nella sua casa, laggiù, a Buenos Aires dove era ritornato dopo aver subito l’operazione ma cervello per rimuovere un edema che ne aveva compromesso la deambulazione. La notizia è arrivata poco dopo il tramonto, quando le prime luci della sera hanno iniziato a diffondersi nelle strade e nei vicoli, semideserti, per le restrizioni anti covid tutt’ora in corso. Il tam tam si è diffuso in men che non si dica, l’incredulità è stata la prima reazioni sui volti della gente. “Ma davvero è morto Maradona?” La domanda è passata di bocca in bocca, quasi a voler sentirsi una risposta diversa. Ma la conferma è arrivata impetuosa dalla lontana Argentina: Diego si è arreso alla sua sregolatezza, contro la quale il suo genio calcistico nulla ha potuto, questa volta.

Le lacrime

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Le reazioni sono state tante, nei vicoli del centro storico fino su la collina di Posillipo passando per il lungomare Caracciolo: in tanti hanno pianto, lacrime sincere, di dolore per quell’uomo che aveva osato sfidare i poteri del nord, aveva guidato la riscossa del meridione, regalando a Napoli e alla sua gente 2 scudetti, una coppa UEFA, una Supercoppa italiana è una coppa Italia. Dal primo giorno in cui mise piede in città, il 5 luglio 1984, s’era creato un legame stringente tra Diego e la sua gente. Non solo semplici tifosi o sportivi, ma anche professionisti, politici, gente comune che non ha retto all’emozione per la triste notizia.

Iniziative

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Se ne stanno studiando diverse, in ogni angolo della città e non solo. Perché Diego ha avuto ammiratori in tutto il mondo. Napoli è stata la sua culla, dove ha potuto sostenere la sua sregolatezza, sostenuto dall’amore di un popolo che gli ha perdonato ogni cosa. La stessa Napoli che adesso lo piange. A poche ore dalla sua scomparsa, già si stanno studiando le iniziative per ricordarlo. Il sindaco di Napoli, appresa la notizia, ha subito diffuso una nota. “È morto Diego Armando Maradona,il più immenso calciatore di tutti i tempi. Diego ha fatto sognare il nostro popolo, ha riscattato Napoli con la sua genialità. Nel 2017 era divenuto nostro cittadino onorario. Diego, napoletano e argentino, ci hai donato gioia e felicità! Napoli ti ama!”, ha scritto Luigi De Magistris. Poi su Twitter il sindaco di Napoli lancia la proposta: “Intitoliamo lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona”.

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