Napoli già in vacanza: Mota e Petagna stendono gli azzurri, il Monza non molla l’ottavo posto

La squadra di Spalletti cade in Brianza con un gol per tempo, vana la reazione azzurra nel secondo tempo che si ferma alle parate di Di Gregorio

Dal nostro inviato Maurizio Nicita @manici50

14 maggio – Monza

Prima sconfitta dei campioni d’Italia e il merito è tutto del Monza di Palladino che gioca una partita accorta e intelligente sfruttando al meglio il calo di tensione di un Napoli che dimostra la propria natura umana e cade quindi 2-0. A questo punto però diventa complicato superare il record dei 91 punti di Sarri: Spalletti dovrebbe vincerle tutte. Per il club di Berlusconi e Galliani continua il sogno di un ottavo posto che potrebbe profumare di Europa.

Motivazioni

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I padroni di casa dimostrano più motivazioni dei campioni d’Italia. Eppure Spalletti inserisce Bereszynski a destra, Zerbin esterno sinistro d’attacco schierando il centrocampo titolare e un Osimhen affamato di gol per il titolo di cannoniere. Ma il possesso palla del Napoli è lento, il movimento negli spazi non è il “solito” e la sfera gira anch’essa non a velocità imprevedibile per cui la difesa del Monza con Marlon al centro riesce a leggere agevolmente i movimenti avversari, anche perché gli esterni Ciurria e Augusto restano bassi per sventare raddoppi sulle fasce dei campioni. Questo non significa che la squadra di Palladino difenda soltanto, appena può va in verticale cercando a sinistra Caprari e lo stesso Augusto che arriva al cross con una certa efficacia. E così dopo pochi minuti Mota Carvalho arriva al tiro sporco ma pericoloso. I padroni di casa quando aggrediscono lo fanno con parecchi uomini e questo crea qualche grattacapo ai napoletani che sventano un’altra occasione ma al 18′ prendono gol. Sono almeno 5 le maglie del Monza negli ultimi venti metri del Napoli, con palla spostata per via laterale con movimenti rapidi. Augusto dentro per Pessina che si ritrova fra i piedi Gollini in uscita ma riesce di esterno a servire Mota Carvalho che non può sbagliare. Monza meritatamente in vantaggio e Napoli che non riesce a innestare un cambio di marcia. Solo nel finale azzurri pericolosi con palleggio rapido e preciso in area che porta al tiro Anguissa: bravo Di Gregorio a respingere il primo tiro nello specchio degli ospiti. Lo stesso portiere è abile in uscita ad anticipare Zerbin innestato da Lobotka.

Kvara? No, Petagna

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Nella ripresa Spalletti inserisce subito Kvaratskhelia, ma è ancora il Monza il più efficace in zona offensiva. Dopo una buona occasione sprecata da Anguissa, ecco il raddoppio con il classico gol dell’ex. È ancora Mota ad arrivare pericolosamente al tiro, Gollini respinge come può e Petagna è abile di sinistro a piazzare nell’angolo sguarnito della porta. A questo punto Spalletti cambia la sua fascia destra, che ha sofferto parecchio, e con Di Lorenzo, Politano e pure Raspadori passando a un 4-2-3-1 che sembra un po’ più efficace con tutti gli uomini migliori. Palladino si cautela inserendo un più fresco Birindelli per marcare Kvara. In effetti Di Gregorio è chiamato a quattro parate, ma tre su tiri dal limite di Zielinski, Kvara e Raspadori, più complicata quella sul colpo di testa di Olivera. Poi nel finale devia su Osimhen, a dimostrare comunque che gli azzurri non ci stanno a perdere. Peccato per l’infortunio a Izzo. Alla fine comunque gli oltre cinque mila partenopei presenti all’U-Power stadium applaudono i loro campioni: il mondo Napoli resta in festa. Ed è giusto così.

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