Napoli, figuraccia delle riserve. Il Benevento ne fa 5 al Maradona

La squadra di Spalletti sbaglia troppo ed è perforabile dietro. A segno Calò, Improta, Politano, Foulon, Roberto Insigne e Umile. De Laurentiis: “Scudetto? A volte c’è chi te lo scippa”

Quel che resta del Napoli è deludente, perde 1-5 col Benevento. D’accordo, si è trattato di un’amichevole, ma anche in partite del genere gli allenatori richiedono impegno e applicazione. La serata del collettivo napoletano è stata da incubo, con i giallorossi più motivati e meglio schierati dal punto di vista tattico. Spalletti ha potuto verificare le condizioni fisiche di Juan Jesus, uno degli ultimi arrivati, e di Lozano, che ha tenuto in campo per 75 minuti: il messicano ha ancora tanto da lavorare. È nell’insieme, comunque, che il Napoli ha deluso, per qualità del gioco e impegno profuso. Basti pensare che Petagna non ha mai tirato in porta fino a quando è rimasto in campo. Alla fine, ha vinto Fabio Caserta che ha potuto festeggiare con le reti di Calò, Improta, Foulon, Roberto Insigne e Umile. Il suo Benevento ha evidenziato una capacità di palleggio elevata, con la quale ha annientato il centrocampo napoletano.

MEDIANA A DUE

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Riparte dall’inizio, Luciano Spalletti, ovvero dal quel 4-2-3-1 che aveva provato soltanto nella prima amichevole precampionato contro i dilettanti della Bassa Aunania. Poi, ci aveva riprovato con la Pro Vercelli, nella seconda uscita, ma l’infortunio di Diego Demme l’aveva costretto a rivedere il piano tattico e dirottarlo sul più funzionale 4-3-3. Nell’amichevole contro il Benevento, l’allenatore ha optato per i due mediani, con una novità, però: al fianco di Fabian Ruiz ha schierato Mario Rui. La sofferenza è stata tanta, il Napoli è stato bucato ripetutamente proprio nella parte centrale del campo, dove Improta e Forte hanno piegato la fragile resistenza del duo napoletano. Ma è nell’insieme che la squadra non ha convinto. Certo, in campo c’erano soltanto quattro titolari abituali (Manolas, Fabian Ruiz, Mario Rui e Politano), ma ci si aspettava un impegno maggiore da parte dei vari Lozano, Politano, Petagna e Ounas. In effetti, nessuna delle tre fasi è stata all’altezza del valore della squadra.

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DOPPIO BENEVENTO

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La formazione di Fabio Caserta prende seriamente l’impegno e approfitta delle amnesie napoletane per divertirsi a creare palle gol. La prima è di Moncini che in girata, colpisce il palo (21′). Due minuti dopo, è Calò che sorprende il giovane Marfella con un gran destro su punizione: il vantaggio del Benevento è meritato. E la conferma arriva al 34′, quando da una combinazione Elia-Importa, arriva il raddoppio dei giallorossi con un tocco di sinistro di Improta. Il Napoli fa fatica a ritrovarsi, Fabian Ruiz è spaesato, non riesce a ristabilire un tantino d’equilibrio in mezzo al campo, mentre gli errori di passaggio negli ultimi 20 metri non si contano. Il primo tempo si chiude tra i fischi del Maradona.

BOTTA E RISPOSTA

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Nel secondo tempo, i due allenatori provvedono a numerose sostituzioni, ma è il Benevento a divertirsi di più, nonostante il Napoli accorci le distanze al 18′, per un fallo di Vokic su Ounas che l’arbitro Miele punisce con la massima punizione. Sul dischetto va Politano che spiazza Paleari. Nemmeno il tempo per organizzare la rimonta che il Benevento segna il terzo gol, bello, realizzato da Foulon il cui sinistro è una saetta per l’incolpevole Marfella. I giallorossi segnano il quarto gol con Roberto Insigne, realizzato su rigore per fallo di Malcuit su Brignola e completano la festa con la quinta rete di Umile.

PARLA ADL

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A margine della partita ha parlato anche il patron Aurelio De Laurentiis. “Il futuro l’abbiamo fatto in questi 12 anni in Europa. Nessuna squadra italiana ha avuto questa continuità. Non abbiamo vinto lo scudetto ma non è l’unica cosa che conta. A volte per vincere gli scudetti non bisogna essere solo una squadra importante. Si vince per varie combinazioni e altre volte c’è chi te lo scippa. La sinergia dovrebbe esistere in tutta la Campania. Non ci dovrebbe essere nessuna contrapposizione con Avellino, Juve Stabia, Benevento perché rappresentiamo la cosiddetta Terra felix”.

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