Napoli, emergenza in attacco per Spalletti: cosa filtra su Osimhen in vista del Milan

Un occhio alla classifica e tutto il resto passa in secondo piano. Il Napoli per nulla reattivo visto con il Milan e quello poco brillante che ha vinto a Lecce, gli acciacchi di Osimhen e di Simeone, con Raspadori che non si è ripreso ancora del tutto: dettagli su di un percorso tricolore a cui manca solo la certezza matematica per essere celebrato. Ma poi c’è la Champions e le preoccupazioni di Spalletti sono tanto contenute quanto giustificate. Dal rapporto diramato nella mattinata di sabato si evince che Osimhen ha svolto lavoro individuale in palestra e che Simeone si è sottoposto a terapie, in attesa degli esami strumentali a cui si sottoporrà domani: si teme lo stop di almeno un mese perchè la torsione innaturale del ginocchio potrebbe aver tirato via qualche fibra dal muscolo semitendinoso. Oggi è Pasqua e anche la squadra potrà godere di una giornata di riposo. Necessaria e desiderata in questo periodo di grande stress che non permette agli azzurri di giocare come nelle 35 gare che hanno preceduto la doppietta poco esaltante Milan-Lecce.

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Spalletti verso Milan-Napoli

Il rischio che Spalletti debba schierare Raspadori titolare mercoledì al Meazza è fortissimo. E con essa anche la preoccupazione di dover giocare mezza semifinale di Champions schierando in attacco un calciatore che in questo 2023 ha disputato solo 145’ nelle 15 gare in cui il Napoli è stato impegnato. E le perplessità sono forti, anche perchè Raspadori è rientrato domenica scorsa contro il Milan, dopo aver saltato 5 gare a causa di un infortunio muscolare patito lo scorso 14 febbraio. Per non farsi mancare nulla, Meret venerdì a Lecce ha spaccato la maschera che lo protegge dopo la frattura al setto nasale. Ieri lo staff sanitario del club ha contattato con urgenza i vertici della Ortopedia Ruggiero che oggi farà gli straordinari per consegnare domani, prima della ripresa degli allenamenti, la nuova maschera al portiere.

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Osimhen per Milan-Napoli?

Ma Osimhen? Nessuna possibilità di recuperarlo per Milano? Le chance sono pochissime e il Napoli non ha nessuna intenzione di rischiare un attaccante, quando anche gli altri due elementi dello stesso ruolo hanno diffi coltà fisiche. La sensazione è che possa essere convocato per la sfida di sabato contro il Verona al Maradona e poi tornare titolare martedì 18 nel match decisivo con il Milan per l’approdo in semifi nale di Champions. Victor aspetta fiducioso e continua a curarsi per trascinare il Napoli alla conquista di tutti gli obiettivi in questo fi nale di stagione. «Napoli ha cambiato la mia vita. Non avevo mai visto una cosa così – ha confessato a France Football – tutta la città vive per la squadra. Quando sono arrivato ho chiesto a Mertens e Koulibaly se fosse tutto vero e loro mi hanno risposto: non hai visto ancora niente. I tifosi vogliono darti solo affetto e allo stadio sono incredibili per come ci aiutano. Per esplodere avevo bisogno del posto giusto, Napoli è il mio posto giusto». Poi il racconto del momento drammatico, quello della frattura alla tempia: «Quando Skriniar mi ha colpito, è come se avessi ricevuto un colpo secco alla testa. Dieci minuti dopo mi sono alzato, mi hanno controllato per portarmi subito in ospedale. Il chirurgo rimase sorpreso, mi disse: “Come fai a stare in piedi?”. La prima cosa che dissi ai medici fu: “E’ qualcosa di serio? Quando giocherò di nuovo?. Penso che in quel momento mi presero per pazzo, poi mi hanno spiegato tutto e mi sentii distrutto moralmente. Dissi al dottore che non volevo operarmi, ma mi spiegò che non vi era altra scelta: bisognava ricostruire il mio viso. Non è stato un intervento semplice, sono passati dalla bocca per raggiungere l’osso. Il club ha gestito tutto in maniera perfetta e colgo l’occasione per ringraziare i medici che hanno fatto un lavoro eccezionale. Sono loro che hanno poi creato la maschera. Il lato che protegge la parte operata è dura, se qualcuno la colpisce si fa male».

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