Napoli, è un Mertens ancora part-time. Ma quanto è importante per Gattuso

Il belga non ha ancora i 90′ ma, dopo la scossa data contro il Granada, potrebbe risultare nuovamente prezioso col Benevento

Maurizio Nicita @manici50

27 febbraio – Napoli

L’importanza di Dries Mertens per il Napoli si è capita nell’ultima mezz’ora della partita col Granada. Col suo ingresso in campo la squadra di Gattuso si è riaccesa giocando un calcio più verticale e veloce. Il belga in questi due mesi di infortunio (si fece male alla caviglia contro l’Inter il 16 dicembre, un po’ la partita bivio della stagione) è mancato tanto al Napoli. Del resto come si fa a rinunciare a 130 gol, tanti ne ha segnati dal 2013 con questa maglia, più di qualsiasi altro attaccante, Maradona compreso.

Part time

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Ancora Dries non ha la condizione per giocare 90’ ma il suo rientro contribuisce a dare ottimismo al Napoli e ora contro il Benevento serve una vittoria che possa dare una smossa alla classifica, cercando di riavvicinare il quarto posto. Gattuso sembra orientato a schierarlo titolare. Come spiegavamo, tatticamente e tecnicamente la sua presenza è importante. Ormai da quattro anni – da quando Milik si infortunò e Sarri lo inventò prima punta – gioca da centravanti, per nulla falso. Nel senso che non avrà la fisicità classica di chi sta al centro dell’attacco ma con i suoi movimenti e i tagli sa rendersi pericoloso e di difficile lettura per qualsiasi difesa. E per questo motivo sia Ancelotti, sia Gattuso lo hanno riconfermato nel ruolo. In più, spesso gioca la palla di prima, facendola circolare veloce e mettendo in difficoltà il piazzamento di una difesa. Proprio quello che potrà servire contro un Benevento abile a difendersi basso e che contro la Roma, anche in 10, ha saputo reggere l’urto di uno dei migliori attacchi della Serie A.

La predizione di Pablito

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Il compianto Paolo Rossi si rivedeva, come evoluzione da attaccante, in Mertens. E non mancava occasione per ricordarglielo: “Dries ormai sei un centravanti e devi pretendere di restare vicino alla porta perché hai senso del gol e ti muovi in anticipo”. Lui lo ha ascoltato. L’ultimo gol del belga in campionato risale a fine novembre, contro la Roma: è arrivato il momento di riaggiornare le statistiche.

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