Il tavolo
A Düsseldorf, città della moda e dell’Altbier, intorno al tavolo di una lunga riunione ieri mattina si sono sistemati in sette: De Laurentiis, l’ad Chiavelli, il ds Manna, l’avvocato Grassani e l’avvocato Menichini per il Napoli; dall’altro capo Kvara e il suo agente Jugeli. Non c’era Badri, papà Kvaratskhelia, l’uomo che un po’ di giorni fa insieme con il manager aveva annunciato con forza la voglia di Khvicha di cambiare squadra.
Parliamone
La mega offerta del Psg da 11 milioni a stagione compresi i bonus ha seminato dubbi e pensieri nella testa di Kvara, 23 anni e un ultimo ingaggio più basso di quello del fuorirosa Demme, ma De Laurentiis ha respinto l’assalto dei parigini senza possibilità di repliche, rinunciando a 110 milioni e stigmatizzando pubblicamente il comportamento della dirigenza francese, contrario alle leggi per aver trattato con un giocatore sotto contratto pluriennale con un altro club. Kvaratskhelia è legato al Napoli fino al 2027 e per rinnovare fino al 2029 vorrebbe un ingaggio da almeno 7 milioni più bonus, con clausola stile Osi; il club, invece, è pronto a ritoccare fino a 5 milioni con i bonus, senza clausola. Ieri, però, le parti non hanno approfondito più di tanto l’aspetto puramente economico: più che altro, Kvara ha raccontato i propri dubbi e Adl le proprie certezze. Uguali, gemelle, identiche a quelle di Conte: Kvaratskhelia, con rinnovo o senza, è incedibile e non sarà ceduto. Sinceramente.
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