Napoli e il fattore K: prima era Koulibaly, adesso tocca a Kim e Kvaratskhelia

Domani l’esordio del Napoli in casa del Verona. Il coreano cerca di imporsi come nuovo totem della difesa, mentre per il georgiano il paragone è ben più pesante, ma per fortuna ama le sfide

Il fattore K al Napoli continua ad avere la propria importanza. Perché se lunedì a Verona sarà la prima senza Kalidou Koulibaly, l’insormontabile K2, è anche vero che sarà il debutto da titolare del coreano Kim Min jae e anche quello di Khvicha Kvaratskhelia, il fantasista georgiano. Saranno le uniche novità per Luciano Spalletti in questa prima di campionato, per il resto sarà un Napoli collaudato “che conosce a memoria le geometrie di gioco”.

L’IMPRESA DI KIM

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Non sarà per nulla semplice per il coreano arrivato dal Fenerbahce sostituire un totem come Koulibaly, divenuto già perno del Chelsea. Kim comunque ha forza fisica, buona tecnica e soprattutto tanta grinta da mettere in campo. All’arrivo in ritiro a Castel di Sangro ha stupito l’intero ambiente, trascinando a cena tutti quanti a cantare il vecchio tormentone Gangnam style, mostrando empatia e personalità nonostante le ovvie difficoltà iniziali con la lingua. Ma proprio Spalletti ha raccontato un aneddoto del centrale asiatico che ripeteva le parole chiave nei movimenti della linea difensiva: “sali, scappa, fermo”. Insomma Kim vuole capire in fretta l’italiano e il suo campionato.

KVARADONA

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Il nomignolo che gli hanno affibbiato alcuni tifosi napoletani al suo arrivo, potrebbe far paura a un ragazzo di 21 anni che arriva dalla Georgia. Ma a Kvaratskhelia piacciono le sfide. Certo, il calcio d’agosto stimola sogni che non sempre poi hanno riscontro nella realtà, ma questo esterno offensivo sembra proprio avere tecnicamente delle caratteristiche importanti per diventare un campione anche in Italia. La sua facilità nel saltare l’uomo dovrà passare dalla verifica del nostro campionato super tattico, ma le lezioni di Spalletti sembrano esser recepite con attenzione da Kvara. A lui il compito ingrato di sostituire il capitano Lorenzo Insigne. Meno portatore di palla dell’azzurro, il georgiano sa dare velocità e profondità all’azione. Proprio quello che chiede Spalletti al suo rinnovato 4-3-3. Dunque dal K2 al doppio Kim e Kvaratskhelia, vedremo se il Napoli sarà sempre competitivo grazie a questo fattore k.

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