Napoli e il fattore K: “Kvara” ha già conquistato tutti

Per Kvaratskhelia un gol e un assist nella partita del debutto. Qualità, carattere e caparbietà: a Verona è nato il Napoli targato Georgia

State sereni, ci penso io. Il segnale che Khvicha Kvaratskhelia lancia ai suoi nuovi tifosi e al campionato è chiaro: sarà un protagonista assoluto e non ha nessuna voglia di fare la comparsa. Il messaggio arriva con l’esultanza dopo il battesimo del gol, dopo soli 37’ di Serie A per il georgiano. Che, da amante dell’Nba, mette le mani giunte accanto alla guancia, mimando un bimbo che dorme, proprio come fa Steph Curry, play dei Golden State. Un modo di dire: dormite bene, qui ci pensiamo noi. E dormendo fate bei sogni perché questo Napoli parte col botto, rifilando una cinquina al Verona.

L’uomo del match

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Goleada sì ma per un’ora è stata battaglia vera e proprio in questi momenti, quelli più complicati, Kvara ha fatto la differenza, con qualità ma anche carattere. Perché il gol che rimonta il vantaggio di Lasagna il georgiano lo segna di testa, che non sembrava essere il suo colpo migliore. Ma sul cross di Lozano, il 77 trova un tempo di stacco addirittura migliore di quello di Osimhen e saltando difende col braccio il ritorno del suo marcatore schiacciando in porta. Bel gol, che non arriva a caso, perché il nuovo esterno sinistro del Napoli ha già concluso altre due volte in rete nella prima mezz’ora. E non solo Kvara rimette in pari la sfida ma la decide con una giocata geniale nella ripresa. Perché il Verona nel frattempo ha pareggiato e lui si inventa un corridoio in verticale, di quelli che solo i campioni vedono: passaggio di prima per Zielinski, che con un tocco morbido supera il portiere in uscita. I giocatori del Napoli esultano sotto la curva dei propri tifosi mentre Spalletti applaude indicando proprio il suo nuovo esterno sinistro. Forte sì, ma nessuno poteva immaginare un impatto così importante sul campionato, a soli 21 anni. Da predestinato.

Che personalità

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I numeri tecnici non erano in discussione ma era la durezza dei difensori italiani a creare interrogativi sul rendimento. E quando Tameze per un paio di volte ha tolto il pallone in seconda battuta a Kvara, in avvio di gara, si pensava che il giovane debuttante potesse risentirne psicologicamente. Invece Khvicha con caparbietà è andato a riprenderseli i palloni persi, a non farsi intimidire dai falli subiti. Ecco, questa forse è la reazione più importante. Perché anche un giocatore tecnico deve capire i momenti della partita, calarsi anche battagliando. E una curiosità la rivela Osimhen a fine gara: “Dopo il suo gol, Kvara mi ha detto, ora devi segnare tu. E così è stato. Lui è giovane e io devo aiutarlo a inserirsi” dice con senso di responsabilità il nigeriano. Che aggiunge: “Sono partiti giocatori importanti ma noi sappiamo di essere forti e vogliamo dimostrarlo”. Ecco, partito un totem come Kalidou Koulibaly, con Khvicha Kvaratskhelia il Napoli continua ad avere un fattore K vincente.

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