Napoli, dilemma Ospina: è in scadenza, ma per Spalletti non si tocca

Il tecnico lo ritiene fondamentale per il suo gioco, lui chiede lo stesso ingaggio: la trattativa per il rinnovo

Sabato allo stadio Grande Torino, e anche davanti alla tv, in molti si sono chiesti cosa avessero da dirsi per buona parte del primo tempo il tecnico Luciano Spalletti e il suo portiere David Ospina. Nessuna tensione, ma voglia di spiegarsi e capirsi. Semplicemente perché il portiere è il primo costruttore di gioco e su questo il tecnico toscano non si sposta di un millimetro, come ha spiegato anche all’indomani del “pesante” errore di Meret a Empoli, per il quale si è preso la responsabilità: “Il portiere non deve solo parare, ma anche costruire, iniziare l’azione come fanno i difensori, perché ormai tutte le squadre, gli allenatori giovani in Italia, così come all’estero, fanno tutti allo stesso modo, ti vengono addosso e fanno l’uomo contro uomo, non è possibile iniziare l’azione in modo facile, ci vuole il portiere bravo coi piedi. E nel migliorare questa qualità ci sta che il portiere possa commettere degli errori”.

Regista colombiano

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Tre indizi fanno una prova. Se nel ballottaggio con Alex Meret che dura da quattro anni, da Ancelotti prima a Gattuso poi, fino a Spalletti alla fine a prevalere è sempre stato il colombiano, qualcosa significherà. E non è un caso che lo stesso tecnico, senza sminuire il valore di Meret, si sia speso pubblicamente e anche con la società per sottolineare la sua stima per il portiere colombiano, anche a Torino decisivo con un gran colpo di reni in avvio di gara su una girata di testa angolata del Gallo Belotti. E oltre a parare poi con i piedi ha saputo far girare dal basso la squadra, proprio come vuole il tecnico.

Che numeri

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Del resto le statistiche della Serie A dicono che Ospina con l’81,02% di passaggi riusciti è il terzo portiere della Serie A, appena dietro Handanovic e Strakosha. E tra l’altro con il dodicesimo clean sheet in campionato ha permesso al Napoli di tornare a essere la migliore difesa del campionato, dopo i disastri contro Fiorentina ed Empoli.

Il futuro

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Spalletti chiede la riconferma del 33enne colombiano in scadenza di contratto. La società ancora ha fatto solo qualche timido passo, anche perché si era posta in generale di non affrontare la questione rinnovi se prima non fosse finito il campionato. Ma ora che l’obiettivo è stato raggiunto si può cominciare a entrare nel dettaglio. Nei giorni scorsi sui media colombiani Lucas Jaramillo, l’agente del portiere, ha sottolineato: “Per ora è tutto uguale, ci sono diverse discussioni avviate ma dobbiamo aspettare ancora un po’. David si libererà a parametro zero ed è un grande vantaggio, ci dà l’opportunità di scegliere e dobbiamo prendere la miglior decisione”.

Il contratto

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In realtà non si tratta di una chiusura al Napoli e i dirigenti lo sanno bene, visto che dietro le quinte un minimo di discussione è ripresa. Il problema di base è economico, perché Ospina chiede almeno la conferma dell’attuale contratto, con 2 milioni netti di ingaggio. Una spesa che però sarebbe stavolta più alta al lordo per il club che sul rinnovo non potrebbe più applicare le detrazioni fiscali previste nel decreto crescita e sfruttate nel contratto stilato nel 2019, dopo il riscatto del cartellino dall’Arsenal. Ma ci sono i margini per discutere, col Napoli che intende prolungare il contratto anche con Meret (scadenza 2023). Comunque per una decisione del genere, servirà probabilmente anche l’intervento diretto del presidente Aurelio De Laurentiis, che potrebbe risultare decisivo. Ospina a Napoli sta bene ed è motivato ancora a restare. Presto sapremo se sarà così.

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