Napoli, cronaca di una giornata surreale: un aperitivo prima della festa

La Salernitana non voleva solo partecipare alla festa, voleva avere il potere di rovinarla. E ci è riuscita gelando una città che stava per esplodere a meno di dieci minuti dalla fine compreso recupero. Ma la giornata vissuta tra città e stadio ha dato un assaggio di quella che sarà Napoli tricolore: diciamo che è stato un aperitivo. Dalle prime ore del mattino per le vie della città si respirava un’atmosfera magica: clacson, trombette, fumogeni, bandiere, e un solo colore: l’azzurro. Via Toledo scoppiava, i Quartieri Spagnoli erano un fiume di gente, dai treni alla stazione centrale continuavano ad arrivare tifosi da tutta Italia.

Napoli, la reazione dei tifosi dopo il pareggio della Salernitana

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Pellegrinaggio allo Stadio Maradona

Per arrivare allo Stadio Maradona la via migliore era il pellegrinaggio laico verso il tempio degli Dei del calcio. Quindi più di cinque chilometri a piedi dal centro, ma tanti bambini camminavano sventolando bandiere senza lamentarsi. Nel frattempo si giocava Inter-Lazio: le esultanze per i gol annullati o inventati da qualcuno, poi la delusione e il silenzio per la rete della Lazio e infine l’esplosione di gioia per la rimonta nerazzurra. Sarri ha fatto soffrire i suoi ex tifosi, ma alla fine si è fatto da parte. Il primo ostacolo era superato. Lo stadio Maradona ha alzato subito i decibel, si è colorato di azzurro con migliaia di bandiere: uno spettacolo pazzesco. Il gol di Olivera ha fatto partire i fuochi d’artificio fuori lo stadio. Sembrava fatta, poi è arrivata la doccia fredda. Il calcio è pieno di queste storie.

Sarà una festa pazzesca

Però la festa è solo rimandata: ormai nessuno può togliere al Napoli questa gioia meritata per quello che ha fatto vedere la squadra di Spalletti, lo scudetto è suo. Nonostante la delusione e il pareggio i tifosi, dopo un iniziale silenzio, hanno ricominciato a suonare clacson e trombette sulla strada di ritorno verso casa, rigorosamente a piedi. Perché dopo tanta scaramanzia e tanta attesa, ora tutti sono consapevoli che è solo questione di giorni: sono ripartiti i calcoli. Sarà mercoledì, giovedì o domenica, comunque alla fine non importa. La festa prima o poi ci sarà, e quando succederà sarà uno spettacolo. Oggi abbiamo avuto un aperitivo, un assaggio. Sarà il primo scudetto senza Maradona, ma Diego è dappertutto a Napoli, in ogni vicolo e allo stadio. La processione al murales dedicata a lui non si è mai fermata, e continuerà ad accompagnare questa lunga attesa verso un tricolore atteso 33 anni.

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