NAPOLI – In cinque mesi, dopo essersi soffermato a dare un’occhiata dentro di sé, c’è tutto il tempo per guardarsi intorno: e da qui a giugno, ci sarà un mondo che si muoverà, panchine comprese. Aurelio De Laurentiis ispeziona questo calcio che ormai gli appartiene da sedici anni e pensando seriamente ad una rivoluzione che potrebbe coinvolgere anche Cristiano Giuntoli, ha già avocato a sé ogni decisione tecnica, da sviluppare attraverso riflessioni che richiederanno un’analisi ampia. […]
Missione
C’è da aprire un altro ciclo, adesso, perchè quello di Gattuso sembra irrimediabilmente chiuso per divergenze che appaiono insanabili: e nonostante nel calcio esistono unguenti le vittorie, i successi, i trionfi, le ferite di questi giorni non rientrano tra quelle suturabili. Il primo nome della lista, per l’immediato, resta quello di Rafa Benitez, un gentiluomo con il quale ci fu congedo insolito e amicale, con conferenza stampa a due volti per sancire una separazione annunciata. Però questo calcio, con partite ogni tre giorni, dunque senza la possibilià di concedere vuoti operativi, consente anche di guardare oltre, semmai all’anno prossimo, se Benitez dovesse essere poi, successivamente, essere convinto da due o tre club che lo stanno aspettando. […]
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Gioventù
Ivan Juric è stato più vicino al Napoli di quanto lui stesso sospetti (o forse no) ma Giuntoli si era spinto, nel giugno scorso, a pensare seriamente all’allenatore del Verona: poi il Napoli vinse la Coppa Italia e la scena mutò. A volte certe figure tornano e il 3-1 a Verona, ma anche quella non vaga somiglianza con l’Atalanta, lascia Juric tra i possibili candidati per la panchina del Napoli. Fino a giugno, ci sarà modo per arricchire le proprie convinzioni o anche per smontarle, però Roberto De Zerbi ha già dato e altro promette, con il suo calcio che sa di fresco: De Laurentiis se n’è appassionato, perché dei suoi ex calciatori s’informa, ed ha guardato a lungo il Sassuolo, l’ha visto pure vincere a Napoli, in una serata nella quale gli mancava il meglio (Toljan, Djuricic, Caputo e Berardi). Certi segnali restano nella memoria.
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