Nainggolan: “In passato dissi no alla Juve, non mi piace vincere facile”

Poi continua sul suo passato: “Nel calcio fanno sempre promesse che non vengono mantenute. Se fossi tornato alla Roma in un momento delicato per la squadra, si sarebbero potuti rovinare i rapporti con i tifosi”

redazionejuvenews

20 ottobre – TORINO

di Fabio Marzano

Questa sera la Juve andrà all’inseguimento della sua sesta vittoria consecutiva, ma per ottenerla dovrà espugnare il campo dello Zenit in quella che sarà la terza giornata del girone di Champions. Con i 3 punti, i ragazzi allenati da Max Allegri potranno considerarsi di fatto gia alla fase successiva, per poi andarsi a giocare il primato con serenità, molto probabilmente a Stamford Bridge. Ma è inevitabile che il pensiero di tutti i tifosi juventini e forse, anche dei giocatori, è rivolto al big match di domenica sera contro l’Inter, ora distante appena 3 punti dalla Vecchia Signora. Ad analizzare la super sfida di San Siro è stato il grandissimo ex centrocampista del nostro campionato, Radja Nainggolan, il quale ha rilasciato cortesemente delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione, dove abbiamo affrontato diversi temi, incluso anche il suo mancato arrivo in bianconero.

Come sta andando la tua nuova avventura in Belgio? 

“Qui sto bene perche sono nella mia città di origine. Posso dire che da quando sono arrivato sto rivivendo la mia infanzia (ride n.d.r.), è un altro calcio e mi sto divertendo ma l’Italia mi manca moltissimo. 17 anni non si cancellano facilmente”.

Quella di tornare in Belgio era un’idea che avevi sempre avuto?

Tornare in Belgio non è mai stato un mio pensiero o una priorità, ma nel calcio come vedi fanno tante promesse e dopo non vengono mantenute. Ho fatto questa scelta perche mi incuriosiva il progetto e perche ritornavo a casa dopo 17 anni”.

Come mai non hai fatto ritorno alla Roma?

“Alla Roma non sono tornato perche non c’era mai stata l’offerta, ma il mio amore per questa squadra resterà sempre e continuerò a seguirla. Nei miei anni era una Roma piu forte, eravamo sempre qualificati in Champions e da quando me ne sono andato, sono sempre stati alla ricerca di una base forte che, ogni anno continua a cambiare troppo. Una piazza come Roma merita di stare in Champions ogni anno. Se fossi tornato e la squadra non avrebbe reso come negli anni precedenti, questo avrebbe potuto rovinare il rapporto tra me e i tifosi giallorossi, ma non c’è mai stata una richiesta da parte loro”. 

Pronostico su Inter-Juve?

Sarà una partita difficilissima per entrambe. La Juve sembra aver ritrovato la solidità degli ultimi anni, subisce poco e concretizza molto di piu. L’Inter è fortissima, secondo me vinceranno di nuovo e con un Dzeko cosi è tutto piu semplice. A mio avviso è sempre stato uno dei migliori attaccanti al mondo perche ha tutto: corsa, visione di gioco, fisico, assist, gol e fa salire molto la squadra. Non saprei dirti un risultato esatto perche contro la Juve sarà sempre dura”. 

Sei mai stato realmente vicino alla Juve?

“In passato sono stato cercato diverse volte dalla Juve, ma alla fine ho sempre preferito provare a vincere contro la squadra piu forte che giocarci e vincere facile”.

Da grande amico di Pjanic, come hai reagito quando hai saputo del suo trasferimento alla Juve?

Pjanic ha fatto una scelta che non avrei mai pensato facesse. Andare alla Juve in quel periodo era impensabile. Alla fine sono contento per lui, a prescindere da qualsiasi scelta abbia fatto, per me sarà sempre uno di famiglia”. 

Qual è l’allenatore che ti ha lasciato di piu?

“Sono tanti. Spalletti è scontato, per la sua visione di gioco è quello con cui mi sono trovato meglio. Ma il primo a lanciarmi e a credere in me è stato Pioli, facendomi giocare un intero campionato di Serie B con il Piacenza. Devo molto anche a Somma, cosi come a Luciano Bruni che, mi ha trattato come fossi un figlio, aiutandomi ad inserirmi nel calcio italiano”.

Da centrocampista, come valuti Pellegrini? Può diventare una bandiera della Roma come Totti e De Rossi?

“Credo che Pellegrini sia migliorato tantissimo e soprattutto è abbastanza giovane. Può diventare una bandiera se resterà a Roma per altri 10 anni e ha tutte le carte in regola per farlo, ma oggi come oggi il mondo del calcio ruota solo attorno ai soldi. Vedremo in futuro cosa accadrà”.

Ringraziamo gentilmente Radja Nainggolan per la sua disponibilità.

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