Musah, dal Valencia di Gattuso al fascino dell’Italia

Il proprietario del Valencia è Peter Lim, imprenditore di Singapore. I tifosi non lo contestano solo al Mestalla, ma anche sui social, nella speranza che il club possa trovare un nuovo padrone. Pochi investimenti, tante cessioni, un bilancio in costante precarietà. Ecco perché la gente che porta il Valencia nel cuore riconosce a Gattuso il merito di aver dato un indirizzo positivo a una stagione nata sotto il peso di grandi incognite. Il Valencia ha chiuso la prima parte della Liga al decimo posto: 19 punti in 15 partite, a -5 dalla zona che può garantire la qualificazione in Europa League. Gattuso chiede rinforzi a Lim. Rispetta i conti, ma vuole conoscere anche le strategie del club, in attesa del mercato di gennaio. Già, perché gli scenari appaiono opachi: c’è il rischio che qualche pezzo debba partire, non solo Toni Lato, terzino sinistro, che non ha voluto rinnovare il contratto e a giugno andrebbe via a parametro zero.

DA NEW YORK A VALENCIA – In bilico anche il futuro di Yunus Musah, classe 2002, vent’anni il 29 novembre, mediano-regista, nazionale americano, che sarà uno dei giovani più seguiti durante il Mondiale in Qatar. Ricorda Kessie. E’ nato a New York e i suoi genitori sono ghanesi. Dispone di due passaporti: americano e inglese, perché da bambino si era trasferito a Londra con la famiglia, cominciando a giocare nell’Arsenal. Piaceva alla Fiorentina, era entrato nei progetti durante la gestione Corvino. Nel 2019 ha sposato il Valencia. Undici presenze in questo campionato. Muscoli, un metro e 78, dinamismo, ordine e intensità, destro naturale. Ha un contratto fino al 2026, costa venti milioni, lo sta seguendo anche l’Inter. Gattuso vuole trattenerlo, ma per il Valencia – nel rispetto della sua politica – non esistono incedibili. Il Mondiale in Qatar può diventare la sua occasione.


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