Muriqi gira sempre più a vuoto: non segna più nemmeno in nazionale

Era stato l’affare più costoso della campagna acquisti per affrontare la Champions. Ma non segna. E anche col Kosovo fa fatica

Il vento non gira. Anzi, soffia forte nella direzione sbagliata. Vedat Muriqi non si sblocca. Non lo fa con la Lazio, e comincia a incepparsi anche in nazionale. I tifosi biancocelesti cominciano a perdere le speranze con lui: arrivato per 20 milioni dal Fenerbahce, è l’acquisto più costoso della campagna acquisti con la quale la Lazio si è preparata a riaffrontare, 13 anni dopo l’ultima volta, la Champions League. Serviva un giocatore pronto, uno che fosse abituato a giocare a certi livelli: Muriqi invece, che al massimo in carriera era arrivato settimo nel campionato turco senza mai riuscire a qualificarsi nemmeno per l’Europa League, ha avuto bisogno di tempo per inserirsi. E, dopo oltre un anno dal suo arrivo, non è bastato nemmeno quello per fargli raggiungere il livello dei compagni di squadra. Pure con il Kosovo, quando si alza il livello, fa fatica.

I NUMERI

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Le statistiche sono contro Muriqi: con la Lazio, fra le varie competizioni, ha giocato 1380 minuti (compresa la scorsa stagione). In tutto ha segnato due gol. L’anno scorso perfino Marco Parolo, pur giocando meno (1022 minuti), spesso fuori ruolo (ha giocato esterno a tutta fascia o difensore nel 3-5-2) e non essendo un attaccante ha segnato più di lui (3 gol a 2). Non basta, per capire quanto poco Muriqi stia incidendo non solo sotto porta, ma anche nella manovra del gioco biancoceleste, basti pensare che nelle 12 partite che ha giocato titolare, la Lazio, con lui in campo, ha segnato appena 7 gol. Spesso sostituito nel secondo tempo, i romani, quando esce, aumentano la propria media realizzativa e conquistano punti (l’anno scorso, contro il Torino, segnarono due gol ribaltando il risultato, realizzando reti da “punti” anche con Juve, Zenit e Parma). La sensazione è che con Muriqi, probabilmente in sfiducia, la Lazio sia spuntata, poco pericolosa. Motivo per il quale in pochi capiscono la scelta di tenere lui come unica alternativa a Immobile e si discute della possibilità di far giocare Pedro da finto 9. Nelle 12 partite che il kosovaro ha giocato dal primo minuto i biancocelesti hanno fatto registrare più sconfitte che vittorie (5 a 4, benché nelle vittorie siano conteggiate gare nelle quali la Lazio segna i gol decisivi quando Muriqi è già stato sostituito). Oggettivamente il rendimento è ampiamente insufficiente.

LA CRISI

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Eppure Tare continua a credere in lui: dopo il gol che, nello scorso campionato, Muriqi segnò a Bergamo contro l’Atalanta, il direttore sportivo Tare pubblicò subito un post su Instagram per caricarlo: “Ammiro la verità del tempo. Rivela sempre la realtà delle cose e delle persone”. In realtà da quel momento Muriqi non ha più segnato. Nel suo anno a Roma, inoltre, l’attaccante kosovaro ha spesso trovato nella nazionale la propria isola felice: a giugno ha segnato 4 gol contro San Marino, a settembre è andato in rete contro Georgia e Grecia. Nelle ultime due partite però è crollato insieme a tutta la squadra: 0-2 contro la Spagna, 0-3 contro la Svezia. E la sensazione è sempre la stessa. Il vento per Muriqi non gira. Anzi, soffia forte nella direzione sbagliata.

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