Nel 2017 ha deciso la Supercoppa contro la Juve con un gol oltre il 90esimo, regalando il primo trofeo a Simone. Ora gioca in Transilvania: “Fa strano non essere in Serie A, ma il calcio è questo. Il mister è stato il più importante di tutti”
Il Bernie LaPlante della Lazio di Inzaghi se n’è andato in Transilvania, a Sibiu, a duemila chilometri dallo stadio in cui è diventato “Eroe per caso”, titolo di un film di trent’anni fa con Dustin Hoffman e Andy Garcia. Alessandro Murgia ha deciso una Supercoppa Italiana all’ultimo minuto nel 2017, il primo trofeo di Simone Inzaghi allenatore, ma la sua mente è ferma alla rete tricolore che si muove: “L’ultimo ricordo che ho è Buffon a terra, poi il vuoto. La corsa sotto la curva nord, le interviste del dopo partita, la cena di squadra. Non mi viene in mente nulla, ero in uno stato di trance”. Oggi Murgia ha 27 anni e si diverte all’Hermannstadt, in prima divisione romena. Dopo Lazio, Spal e Perugia ha scelto un’esperienza all’estero. Ci risponde da casa dopo aver concluso un allenamento a un pugno di gradi sottozero e aver litigato con la caldaia.