Mourinho storico: 1000 partite da allenatore. A Roma gli chiedono lo scudetto

ROMA – Dopo essersi goduto la Roma, sta imparando a godersi Roma. E’ stato in Vaticano e al Colosseo, ha visitato altri angoli più belli della città e l’altra sera è stato notato nel cuore dei Parioli, in un famoso locale di Piazza Ungheria, in compagnia del fido preparatore dei portieri Nuno Santos. Non sono bastate le luci soffuse e la discrezione del personale a oscurarne la presenza. Not possibile. Naturalmente, dopo lo stupore iniziale degli astanti, Mourinho è stato circondato dai tifosi per una foto-ricordo e per i complimenti. «Portaci lo scudetto», «Mi raccomando il derby» sono stati alcuni degli slogan che Mourinho, divertito, ha ascoltato. 

Alchimia con i tifosi

E’ un altro segnale di osmosi tra il popolo romanista e un uomo «stratosferico» (copyright Tiago Pinto), feeling cementato certo dalle prime vittorie ma solleticato già dal 4 maggio, giorno in cui i Friedkin stupirono il mondo con l’annuncio del nuovo allenatore. «Un colpo di genio» l’ha definito ieri Adriano Galliani sul Corriere della Sera mentre Massimo Moratti, il presidente che con Mourinho ha vinto il triplete nell’Inter, non perde occasione per ricordare che «José non è uno che si accontenta e lotterà per lo scudetto». (…)

La Roma corre e suda: Abraham è impressionante

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Il traguardo di Mourinho

 Intanto, alla ripresa del campionato, il Mourinho millesimato 1963 raggiungerà la millesima partita: debuttò il 23 settembre 2000, una settimana prima che cominciasse l’ultimo campionato vinto dalla Roma. Mourinho quella domenica di fine estate, all’Estadio do Bessa, era stato appena assunto dal Benfica al posto dell’esonerato Jupp Heynckes. Aveva 37 anni e fu sorpreso da tale Duda, un brasiliano che è rimasto nella storia quasi solo per aver rovinato l’esordio di uno dei più grandi allenatori di sempre. La esperienza di Mourinho al Benfica durò appena 11 partite, perché nel frattempo le elezioni presidenziali avevano provocato uno scossone al vertice. «Non potevo continuare con un altro presidente» disse Mourinho per giustificare l’addio repentino.

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Tiago Pinto: "Mourinho è l'allenatore più bravo del mondo"

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Tiago Pinto: “Mourinho è l’allenatore più bravo del mondo”

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