Mourinho, sarà rifondazione tattica: come giocherà la Roma

Da “non sono un pirla”, prima conferenza stampa milanese-interista, a “daje Roma”, prima dichiarazione romana-romanista. Passano gli anni (e per lui sono passate anche le vittorie), ma lo spunto di José Mourinho resta sempre lo stesso. Ora però deve dimostrare qualcosa che quando venne scelto da Moratti per trasformare la grande perdente in grande vincente era già implicita nella scelta stessa. Ora José deve tornare a vincere. Arrivando all’Inter aveva portato in dote una Champions League, un’Europa League e 4 titoli nazionali con Porto e Chelsea. Alla Roma arriva con una rescissione consensuale e due esoneri, tutti in Inghilterra, nei suoi ultimi tre capitoli di allenatore. La situazione è cambiata, tocca a Mourinho riportarla indietro nel tempo. 

Mourinho rimette la Roma al centro del calcio

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Mourinho rimette la Roma al centro del calcio

Roma, difesa più forte

Il compito del portoghese è semplice per uno come lui, o meglio, per uno come lui prima dei rovesci: cambiare la testa della Roma. E per iniziare il processo di trasformazione partirà dalla difesa. In carriera, ha vinto 8 titoli nazionali e per 7 volte con la migliore difesa del campionato, due col Porto, tre col Chelsea, due con l’Inter, solo a Madrid ha conquistato la Liga subendo 3 reti in più del Barcellona. E siccome la Roma in questo momento è al 7° posto con la 12ª difesa della Serie A è chiaro che dovrà rifondarla. Difficilmente il titolare della porta della Roma 2021-22 sarà uno dei due portieri attuali, Pau Lopez e Mirante, ma al di là delle scelte, Mourinho cambierà il sistema difensivo: la chiuderà a doppia mandata. Facciamo l’esempio più chiaro: quando l’Inter, nell’indimenticabile stagione 2009-10, andò al Camp Nou per conquistare l’accesso alla finale di Champions League di Madrid, per difendere il 3-1 dell’andata, Mourinho non arrossì a schierare Chivu, un terzino, come esterno sinistro nel 4-2-3-1. L’Inter perse 0-1 e andò a Madrid accompagnata una delle battute più fulminanti della carriera di Mou, il primo nemico di Guardiola e del possesso palla: “Loro felici con la palla, noi felici a Madrid”. Dalla difesa a tre con un centrale di costruzione come Cristante è probabile che la Roma di Mourinho torni alla difesa a 4, magari sempre con Cristante, ma davanti alla coppia centrale, non in mezzo. 

Mourinho, la carriera in cifre

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Florenzi come Zanetti

Nell’Inter del suo biennio utilizzava Javier Zanetti come un jolly. Lo potevi trovare in difesa sulla fascia destra (se mancava Maicon), più spesso a sinistra, ma anche a centrocampo. In squadra c’era sempre. Mourinho potrebbe ritrovare a Roma una specie di Zanetti, ovvero Florenzi, di rientro dal prestito parigino (sempre che ciò avvenga). È un tipo di giocatore che al tecnico portoghese piace molto, lo trova adatto ai suoi sistemi e alle sue esigenze.

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Il coro dei tifosi per Mourinho è da brividi

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Il coro dei tifosi per Mourinho è da brividi

Il regista di Mou

La Roma attuale ne ha tre, ovviamente con caratteristiche diverse: Villar, Diawara e Cristante. Nell’Inter, Mourinho trasformò Cambiasso da interno a regista. Da mezz’ala, nell’Inter di Mancini, aveva segnato 6 gol, era uno che si inseriva con grande facilità. Mou gli cambiò la posizione e anche da play, Cambiasso fece benissimo. Potrebbe toccare a Lorenzo Pellegrini? Più che un’idea questa sembra un’ipotesi azzardata, ma da Mourinho è bene aspettarsi ogni sorpresa.

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