Mourinho: “Pensiamo solo alla finale di Conference, non alla storia della Roma”

Il tecnico giallorosso: “Finora sono stato fortunato vincendo tutte le mie finali europee. Ora con il Feyenoord siamo 50 e 50, vediamo di portarlo a 51 a 49 per noi, ma in partita, non prima”

“Dobbiamo pensare solo alla finale e non alla storia della Roma”. Josè Mourinho, alla Uefa, parla della partita di Conference League e prova a tenere bassa la tensione perché sa perfettamente, tra Trigoria e Roma città, come tutto sia alle stelle: “Dobbiamo dimenticare il fatto che potremmo vincere il nostro primo trofeo europeo. Per me, devi trattare una finale come un partita secca che porta pressione, tensione e senso di responsabilità. Dobbiamo solo pensare alla finale e all’avversario che affrontiamo, e dimenticarci la storia della Roma. Poi ovviamente sarebbe meraviglioso vincere per la città, il club e tutti noi”.

E, per questo, dice Mourinho, sarà fondamentale l’apporto dei giocatori: “È il loro giorno, noi siamo lì solo per dare un piccolo aiuto. Finora sono stato fortunato vincendo tutte le mie finali europee: i miei giocatori hanno dato il meglio nelle finali che abbiamo raggiunto. Nel momento della verità, si sono fatti trovare pronti”. Adesso toccherà a Pellegrini e compagni.

responsabilità

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Secondo Mourinho, la responsabilità è tanta alla vigilia di una partita così delicata: “Sono un allenatore con una storia e la Roma è un grande club. Ho sentito un po’ di responsabilità nel cercare di rendere la prima edizione del torneo una grande competizione. Così, a poco a poco, siamo andati a realizzare la nostra ambizione di andare il più lontano possibile. Poi, con orgoglio, abbiamo visto che le due semifinali si sono giocate in stadi gremiti, con un totale di 170.000 tifosi presenti. La Conference League è la nostra Champions. Questo è il livello in cui siamo, la competizione in cui stiamo giocando. Il club non raggiunge una partita come questa da molto tempo”.

GLI AVVERSARI

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Sul Feyenoord, infine, Mourinho dice: “Hanno disputato 14 partite come noi e hanno superato avversarie difficili. Ad esempio, la semifinale con il Marsiglia, una squadra che ha una storia europea e lo Stade Vélodrome, che è uno dei posti più affascinanti e difficili in cui giocare da avversario. Puoi solo riconoscere i loro meriti. Le finali sono 50-50 ma faremo del nostro meglio per portarla a 51-49 per noi. Deve accadere durante la partita, non prima”.

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