Mourinho: “Pari accettabile. Nel ritorno servirà più la testa che l’emozione”

Il tecnico giallorosso: “Cinque o sei mesi fa questa partita l’avremmo persa. Io ora penso al Bologna, perché vogliamo l’Europa League senza aspettare di vincere questa coppa”

Si può parlare di missione compiuta della Roma? Probabilmente sì. Il pareggio è un buon risultato, soprattutto se si considera che i giallorossi erano passati in vantaggio dopo un quarto d’ora con Pellegrini e sono stati ripresi nella ripresa, ma hanno avuto anche un’enorme occasione con Sergio Oliveira per tornare in vantaggio. Per la finale si deciderà tutto tra una settimana all’Olimpico, ma tutto è aperto e José Mourinho può essere soddisfatto.

l’analisi

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Le prime carezze sono per Zalewski, autore di un’ottima prova e della sgommata che ha portato all’1-o iniziale. “E’ importante per noi e anche bello, perché è arrivato a Roma che aveva 9-10 anni e adesso gioca in prima squadra, e questa più che una cosa importante è bella”. Poi l’analisi della gara: “Abbiamo perso troppo palla, in alcune situazione in uscita non siamo stati bravi. Quando l’energia era alta abbiamo pressato come volevamo, poi invece la squadra si è abbassata e la partita è stata difficile, soprattutto nel secondo tempo. Però se nei giorni scorsi avessimo detto ai tifosi di firmare che la qualificazione si sarebbe decisa all’Olimpico, tutti avrebbero accettato. Però adesso voglio pensare anche al Bologna, perché sarà difficile. Il Leicester invece può pensare solo alla coppa, invece noi abbiamo quattro partite di campionato in cui abbiamo bisogno di essere concentrati”.

il ritorno all’olimpico

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Ai microfoni di Sky Sport gli chiedono che ritorno si aspetta. “Adesso devo pensarci, e devo anche dimenticare, devo pensare al Bologna, perché vogliamo avere la certezza di giocare l’Europa League senza aspettare una vittoria in Conference League. Il Leicester è una squadra di profondità, fin dai tempi di Ranieri. Ora ha più costruzione di gioco, ma davanti gli attaccanti sono tutti di profondità. Hanno una panchina che permette tanti cambi. Dovremo giocare con più testa che emozione, perché è la partita numero 14 di Conference e se la vinciamo siamo in finale”. Gli dicono che questa partita, qualche mese fa, sarebbe stata persa e Mourinho ride di gusto: “Io sono poco umile, o ho la fama di essere poco umile, ma stavolta devo essere d’accordo con lei: questa partita 5-6 mesi fa l’avremmo persa sicuramente. Uscire con l’1-0 sarebbe stato meglio, ma questo 1-1 è accettabile”.

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