Mourinho: “Non parliamo di partite falsate. Con 3-4 assenti si gioca”

Il portoghese: “Ci sono delle regole”. Sul no vax giallorosso: “Non penso che avremo problemi”. E sui rossoneri: “La tattica? Non la dico, Pioli ci ascolta”. Rientra Rui Patricio

La partita contro il Milan di domani, l’emergenza Covid, il no-vax nel gruppo, il mercato: sono tanti i temi che José Mourinho affronta in conferenza a Trigoria, partendo proprio dal momento che sta vivendo la Serie A: “Non mi piace che si parli di partite falsate. Se una squadra ha tre o quattro giocatori ko, come è capitato a noi, il risultato non è falsato. Se una squadra non ha un solo portiere per giocare ok, sarebbe una pazzia e un’ingiustizia, altrimenti ci sono delle regole e se c’è il minimo necessario di giocatori si deve giocare. A me dispiace solo per la capienza ridotta degli stadi”.

A proposito di regole, Mou non lo dice apertamente ma lascia filtrare che la questione del no-vax della Roma sarebbe in via di risoluzione: “Sono cose private, i giocatori hanno il diritto alla privacy e per noi questa cosa è sacra. La legge è la legge se il governo deciderà qualcosa noi vogliamo un giocatore che rispetti la legge e possa giocare. Non penso però – l’ammissione di Mourinho – che avremo problemi internamente”.

rui ok

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Il tecnico portoghese glissa sulla strategia di gioco della Roma: “La domanda è bella, la risposta sarà brutta. Non rispondo perché a Pioli piacerebbe sentire la mia risposta”. Sorride, Mourinho, anche perché la Roma ha ritrovato il portiere dopo due giorni di timori: “Rui Patricio è pronto per giocare e giocherà. Abbiamo lavorato bene dopo le vacanze, veniamo da due settimane senza partite e si perde qualcosa come intensità però stiamo bene. L’unico giocatore che è fuori è Spinazzola, abbiamo avuto qualche problema con il Covid, ma dopo 15 giorni senza calcio meglio una partita così perché non c’è bisogno di concentrazioni e motivazione. Si trovano facilmente. Pellegrini? Ha recuperato, ha fatto quattro giorni di vacanza in meno rispetto agli altri. Può giocare dall’inizio, non credo abbia i 90’”.

mai alla lazio

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Dal presente al futuro: a domanda se mai allenerebbe squadre come Milan o Juventus, adesso che fa parte della storia della Roma, Mou risponde: “Non penso che ci sia una Roma prima o dopo di me, la storia si fa con i trofei e noi siamo, per ora, ancora distanti, anche se sono qui da soli sei mesi. Si può fare però un grande lavoro senza coppe, senza vittorie, questo sì, e sento che qui sto facendo un grande lavoro. Ma per marcare la storia servono i trofei. Per il resto siamo professionisti, dirlo a volte è un rischio, però ci sono dei club a cui puoi dire di no. E non è per mancanza di rispetto nei loro confronti, ma per il tipo di storia con il club che hai allenato. Dopo il 2010 il primo club che ha parlato con me, in Italia, non è stata la Roma: ma la Roma si poteva accettare e l’altro no. Non potrei mai allenare la Lazio, questo posso dirlo, e secondo me loro pensano lo stesso di me. Però non ho mai avuto problemi con il Milan”. In rossonero c’è Ibra, Mou lo conosce bene e non vuole fare paragoni con Abraham: “Non mi piace confrontare chi ha una storia tremenda e chi cerca di costruirla. Nel Portogallo, quando ero giovane, si parlava sempre del nuovo Eusebio e alla fine di Eusebio ce n’era solo uno”.

il mercato

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Mentre Mourinho parla, Maitland – Niles a Londra sta facendo le visite mediche: “Non è ancora un nostro giocatore, ma è cresciuto vicino a me, nell’Arsenal, quando io ero in Inghilterra. Lo conosco bene, il profilo del nostro mercato è noto, non sarà simile a quello dell’Atalanta o della Fiorentina, con uno o due giocatori in prestito dobbiamo solo migliorare l’equilibrio della rosa. Se arriverà lui già respiriamo, poi vedremo se arriverà un altro”.

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