Mourinho: “Mihajlovic un esempio. Quarto posto? Lotta stimolante”

ROMA – La Roma al Dall’Ara Iole continuare la striscia di risultati positivi e centrare la quarta vittoria consecutiva tra campionato e Conference League. Domani sera la sfida contro il Bologna di Mihajlovic, questo pomeriggio Mourinho è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. 

Nell’emergenza sono nate delle opportunità.
“Bisogna avere mentalità forte, un gruppo forte, un gruppo empatico, che voglia fare bene. Il credito è per i giocatori, principalmente per quelli che non giocano tanto, come Diawara che ha giocato solo pochi minuti. Ha lavorato tanto col feeling di non giocare, e questo permette di avere giocatori che giocano con grinta, direi anche amicizia. Un po’ come Kumbulla che entra per giocare un minuto, ma quel minuto lì ha fermato una giocata pericolosa, ha preso il giallo, è andato nel calcio di punizione, è andato sul corner a marcare Milinkovic. Più del ruolo, della tattica, del mio lavoro per me il credito è per i giocatori e per la loro mentalità”.

La Roma può correre per il quarto posto?
“Per qualche ragione il gruppo di testa è lì. Il campionato non è un’autostrada di 500 km, si perdono punti, giocatori, ci sono infortuni, squalifiche. Per qualche ragione loro sono lì, vedi che l’Inter, l’Atalanta e il Milan erano lì l’anno scorso e sono lì adesso, il Napoli è stato lì fino all’ultima. Se possiamo stare vicini anziché stare lontanissimi, se possiamo stare lì a fare i nostri punti è meglio, è più motivante, dà feeling rispetto ad avere 30 punti di distanza. Fa sentire di star facendo le cose in modo positivo”.

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El Shaarawy può essere utilizzato anche a destra o potrebbe soffrire di più?
“Non lo so perché non lo abbiamo mai provato. Ma se arriva il momento di difficoltà anche lì sono sicuro che lui lo farà bene, perché sta bene. Si sente giocatore, è tanto tempo che non giocava 90 minuti, dopo un periodo in Cina perdi un determinato livello di gioco, sta facendo una stagione in crescendo, sta facendo molto bene e se deve giocare a destra lo farà. È vero che ora abbiamo Vina e con Vina terzino sinistro possiamo avere Stephan più offensivo e può dare un’opzione a Karsdorp”.

Mihajlovic ha parlato bene di lei.
“Quello che ho fatto per lui l’ho fatto col cuore. È uno dei miei, è uno dei nostri, poi è un superamico di un mio grande amico, che automaticamente diventa un grande mio amico. Noi personaggi pubblici quando facciamo delle cose sbagliate abbiamo un’influenza negativa, ma quando le facciamo bene siamo sicuramente un’influenza positiva per tanti. Lui ha avuto un’influenza molto positiva per tanta gente che purtroppo ha avuto o ha lo stesso problema che ha avuto Sinisa. Ha avuto un coraggio e una fiducia incredibile, diventi subito solidale con quella lotta e hai rispetto e ammirazione, perché gente come lui può influenzare tanti altri. Ci sono tanti che soffrono di questo problema e per me lui è stato un grande esempio. Non si è mai nascosto, ha voluto lavorare, è stato un esempio incredibile. Non è lui che mi deve ringraziare, sono io che devo ringraziare lui in nome di tanti”.

Smalling deve essere gestito o può giocarle tutte?
“È un grande giocatore, importante per noi. Ci sono Kumbulla, Mancni e Ibanez, non è un problema, non è una situazione in cui deve giocare per forza. Facciamo la gestione, parliamo con lui. Abbiamo giocato l’altro ieri, domani prenderemo decisioni. Sarà anche l’opinione dei giocatori a essere importante, è più importante dei controlli e della tecnologia. Il feeling è molto importante, nel caso di Smalling posso dire che se lui domattina mi dice che si sente benissimo gioca, se mi dice che si sente al 99% e non al 100% lo proteggo”.

L’amico a cui si riferiva chi è?
“Dejan Stankovic”.

Quanto c’è di Rui Patricio nella striscia positiva in difesa?
“Il dato è importante, Rui è importante, ma la squadra lo è di più. È uno dei portieri più esperti, con più qualità e regolarità in Europa, ma abbiamo preso 3 gol a Venezia e a Verona con lui. È la squadra, quando la squadra gioca bene e difende come squadra è più facile. Durante una partita ci sono dei momenti che la squadra non riesce a risolvere tutto e arriva il momento in cui il portiere può fare la differenza. Rui non ha avuto tante cose da fare in queste partite, ma ha risposto sempre presente e siamo contenti”.

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C’è la possibilità di tornare con un centrocampo a due?
“Vediamo se avremo Cristante e Villar o uno dei due. Ancora stiamo aspettando, ancora è possibile, sono passati 13-14 giorni. I giocatori non hanno sintomi da tanti giorni, quasi dall’inizio. Si stanno allenando benissimo a casa, ma col nostro controllo a distanza. Stiamo aspettando se possono giocare”.

A proposito dell’emergenza a centrocampo, Zaniolo potrebbe essere utile anche come mezz’ala?
“Nei momenti di difficoltà è importante essere disponbili. Dobbiamo trovare delle cose possibili: se mi chiedi se Zaniolo può giocare come terzo in difesa, ovviamente no. Può giocare come 10, come mezz’ala, come punta unica. Può fare tutto con voglia, empatia, mentalità. Abbiamo lavorato per tanto tempo con lui a giocare come ala con un determinato tipo di libertà e il ruolo più simile è questo delle ultime due gare, come secondo attaccante. Un po’ come Carles Perez, è stato sempre un’ala destra, nelle due ultime gare ha giocato come mezz’ala. Dobbiamo vedere giorno dopo giorno, ora abbiamo perso Pellegrini, fino a gennaio non possiamo più pensare a lui. Vediamo le difficoltà che arrivano, magari succede qualcosa di positivo, magari recuperiamo Cristante, non lo so. Dobbiamo gestire le cose come arrivano”.

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