Mourinho guarda lontano: “Non ho paura del Leicester. E meritiamo la finale”

Il tecnico giallorosso: “Un anno fa avrei pagato per essere qui oggi. L’ho detto dal primo giorno, questa è la mia competizione”. Abraham: “Non è una sfida tra me e Vardy, pensiamo a batterli”

Dai nostri inviati Massimo Cecchini-Andrea Pugliese

27 aprile – LEICESTER (ING)

La prima bella notizia gli arriva da Firenze, con la sconfitta casalinga della Fiorentina contro l’Udinese. Come dire, il 5° posto in campionato si sta blindando. José Mourinho fa una smorfia che sembra un sorriso, ma la testa è tutta al Leicester, a una finale di Conference League che potrebbe essere vicina. Ma nella tana delle “foxes” il primo omaggio è per Ranieri. “Siamo amici, dico da tanti anni che tanti tecnici in Premier League hanno vinto tanti titoli tipo Ferguson, Wenger, io, Klopp, Guardiola. Quello che ha vinto Ranieri, però, è quello più speciale di tutti. Ho giocato quel campionato lì e lo ricordo come un momento importante. Anche se Claudio non è qui, hai fatto bene a ricordarlo, per lui sarà sicuramente una partita speciale”. E al giornalista inglese che gli chiede se ha paura, ricordandogli l’esonero dal Tottenham che lo esonerò prima della finale di Coppa di Lega, replica: “Non ho paura. Possiamo vincere. Crediamo che per il lavoro fatto quest’anno per migliorarci meritiamo la finale. Il calcio a volte restituisce i meriti. Ammetto che nella mia lunga carriera mi sono successe tante cose, ma Levy capisce molto di calcio”.

PREMIER E SOLDI

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Complimenti anche per Rodgers, tecnico del Leicester. “Siamo stati insieme nel Chelsea e ci siamo divertiti tanto. Posso dire che abbiamo un rapporto d’amicizia, anche se il calcio ti porta in differenti direzioni. Non sono io ad affrontare lui, quindi voglio solo il meglio per lui, ha fatto un bel percorso e ha un futuro davanti, gli auguro il meglio. Ma domani giocheremo la tredicesima partita in Conference League. Abbiamo iniziato contro la squadra che avrebbe vinto il campionato turco, ora al punto chiave affrontiamo una squadra da Europa League. E per arrivarci dalla Premier devi essere forte. Ma non è la loro competizione, è la nostra competizione. Abbiamo sofferto e pagato tanto, anche in campionato per aver giocato ogni 3 giorni. Abbiamo 2 diverse possibilità di giocare in Europa League: finire almeno sesti o vincere la Conference. Ma possiamo anche non raggiungerla e questo ti mette pressione. Il Leicester non ha questa pressione, noi abbiamo una situazione diversa visto che siamo in lotta con Fiorentina e Lazio. È un momento duro per noi ma siamo motivati. Ho fatto tante semifinali di tante competizioni, però dico sempre in maniera pragmatica che le quattro squadre che rimangono hanno il 25% di possibilità di vincere la competizione. Sono vent’anni che dico la stessa cosa, domani abbiamo il 50% di passare il turno e il 25% di vincere la competizione. Non penso se siamo più forti noi o loro, c’è tanto lavoro da fare nel calcio ma anche molto potenziale economico. C’è un limite che solo i soldi ti danno, la differenza tra il quinto e il sesto posto della Serie A con il decimo posto della Premier League esiste in maniera obiettiva e chiara. Se noi, però, miglioriamo come questa tutto può cambiare”. Sulla formazione non si sbilancia. “Non schiererò una squadra pensando al ritorno. E se perderemo come a Bodo, poi vedremo. Certo, se guardiamo al Leicester, limitandoci ai giocatori offensivi, guardatevi chi sono e quanti sono. Ma culturalmente anche noi siamo in grado di dare problemi, è il bello del calcio, uno sport che a differenza di altri ti dà la possibilità di vincere contro chi ha più potenzialità. Sarà una partita aperta. Un anno fa avere firmato per essere qui adesso. L’ho detto dal primo giorno, questa è la mia competizione. Magari Brendan non sente lo stesso, visto che ha giocato l’Europa League, ma questa è la mia competizione. Per farla abbiamo lasciato punti per strada in campionato. Dobbiamo prenderci questa semifinale con due mani e lottare fino in fondo”.

VOCAZIONE EUROPEA

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Per la Roma, poi, è la terza semifinale europea negli ultimi cinque anni. “Bisogna fare i complimenti al club, ma se poi non arrivi in finale conta poco. Per questo conto sui trecentomila (la richiesta di biglietti, ndr) che ci saranno la prossima settimana all’Olimpico”. Morale: la nuova grande avventura dello Special One sta per arrivare allo snodo decisivo. Teniamoci forte.

abraham

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Per lui non sarà un ritorno a casa, anche se per alcuni versi ci si avvicina. Perché il Leicester lo ha affrontato già sei volte, riuscendo a batterlo sono in un’occasione, ma senza fargli mai gol. Ecco, per questo per Tammy Abraham domani potrebbe essere una partita importante, di quelle che ti segnano la carriera. “Tutti conosciamo il Leicester, è una buona squadra, con qualità – dice il centravanti giallorosso -. E allora domani può essere il giorni perfetto per segnare il primo gol d aiutare la squadra a vincere”. Già, anche perché la stagione della Roma è ancora intensa in questo finale e può colorarsi di tinte importanti. “È vero, abbiamo ancora partite importanti da giocare fino al termine della stagione – continua Tammy -. Conosco abbastanza bene alcuni dei loro giocatori, ma spero di essere quello che alla fine dei due match possa sorridere”. Sorride al ritorno alla Roma. Poi la nazionale, il futuro e le due punte. “Non è una sfida tra me e Vardy, tutti conoscono il valore di James. Io sono contento di essere tornato nel giro della nazionale, dove in attacco ci sono tanti giocatori forti”. E allora domani bisognerà capire se gli giocherà accanto Zaniolo o meno. “Queste sono scelte del mister, con lui in campo sono più libero, mi toglie alcune marcature, ho meno pressione da parte dei difensori avversari”. Infine il futuro, appunto. Gli viene chiesto dell’interessamento dei club inglesi e se abbia la voglia di rassicurare i tifosi della Roma sul fatto che resterà sicuramente in giallorosso. Abraham svicola così, da attaccante sgusciante qual è: “Sono nato e cresciuto in Inghilterra, è normale essere accostato a dei club inglesi. Ma in questo momento penso solo a giocare il mio calcio, sono focalizzato sulla Roma, sulla Conference, vediamo in futuro cosa accadrà. Ma ora penso solo a battere il Leicester”.

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