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Mourinho e Sarri, due jolly Champions

Oggi Roma-Milan e domani Inter-Lazio. Lasciar riposare sei o sette giorni e ribaltare: sabato prossimo Milan-Lazio e Roma-Inter. Sono le ricette che piacciono da morire a chi programma la stesura dei calendari, non per gusto della simmetria o per amore dei destini incrociati, bensì perché si tolgono gradi di libertà ai sistemi computerizzati.

Del tutto casuale, al contrario, e frutto benvenuto della complicazione del campionato alle spalle del Napoli che ha salutato tutti da parecchio è l’insolita e improvvisa importanza che il quadruplo semiderby ha acquisito nelle attuali circostanze. Si gioca per ciò che rimane dei posti nella prossima Champions League, sempre dribblando l’asterisco accanto alla classifica della Juventus nell’attesa che la giustizia sportiva completi i suoi andirivieni. Si gioca per i soldi, tanti e maledetti e subito, che la partecipazione al torneo europeo maggiore consente di spalmare sulle escoriazioni dei bilanci. Si gioca per confermare o smentire l’evoluzione del calcio italiano, il quale in questa stagione ha visto pressoché per la prima volta tre squadre del Centro-Sud scavalcare, magari provvisoriamente, tutte le realtà sportive toromilanesi incise nel marmo della storia. Sempre al netto della Juventus, della cui sorte finale non siamo chiamati a discutere.

Nessuno è al sicuro. Neppure la Lazio, in questo momento protetta più dal gioco rassicurante e dalla qualità diffusa tra giocatori e staff tecnico che da una classifica falsamente amichevole. Del resto la sconfitta con il Torino ha testé dimostrato come basti alzare un istante il piede dal gas – e in coda a una stagione lunga e frastagliata è normale accada – per ritrovarsi fuori strada. Soprattutto quando l’eleganza entra in rotta di collisione con squadre pesanti come appunto Torino o Inter e potrebbe non avere più la freschezza di aggirarle.

Però se la vede peggio la Roma, che a ogni partita conta i cocci. Davanti a un Milan rinfrancato dalla Champions, rallegrato dagli automatismi ritrovati, alimentato dalla propulsione a curvatura di Leao. Tra i due confronti diretti i giallorossi andranno a Monza, dove tanti restano impigliati nella ragnatela di Palladino. Quel che vale per Lazio e Roma, tuttavia, vale doppio o giù di lì per chi si trova ad affrontare Sarri e Mourinho: nessuno è al sicuro.

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