Mourinho, dall’addio all’Inter la discesa: la carriera dello Special One tra fasti e flop

Dopo avere lasciato Milano nel 2010, Josè ha vinto ancora ma senza firmare alcuna impresa. E ora a Roma…

“Nella storia dell’Inter mai paragonare nessuno con me o Herrera”. Così parlò José Mourinho in occasione della conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore della Roma, lanciando una frecciata ad Antonio Conte. Frase che si può prendere e rigirare: nella storia di Mourinho, c’è una squadra paragonabile all’Inter? La carriera del portoghese, specie negli ultimi anni, probabilmente suggerisce di no: dall’addio ai nerazzurri, José è stato Special solo a tratti.

GLI INIZI

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La notte del 22 maggio 2010, con la coppa della Champions alzata al Bernabeu e l’immediato addio, ha rappresentato l’apice della carriera di Mourinho. Lanciata dall’impresa europea con il Porto campione nel 2004 e collaudatasi in Inghilterra, col Chelsea: Premier League vinta per due anni di fila (2004-05 e 2005-06), con rispettivamente 95 e 91 punti conquistati. L’esonero nel settembre 2007 il primo inciampo, ma la gloria sarebbe stata dietro l’angolo: dal 2008 al 2010 lo Special One vinse tutto con l’Inter, confermandosi tra i migliori allenatori del mondo.

DOPO L’INTER…

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Da lì in poi sono arrivati otto trofei per il padre degli “zero tituli”, rimasto a secco di coppe nel 2013-14, 2015-16 (anno dell’addio al Chelsea a dicembre) e dal 2017 a oggi. Tre i titoli importanti: la Liga nel 2011/12 sulla panchina del Real Madrid, la Premier League vinta con il Chelsea nel 2014/15 e l’Europa League al Manchester United nel 2016-17. Coppe che però hanno lasciato qualcosa di sospeso nell’aria, hanno arricchito le bacheche ma non le hanno riempite. Florentino Perez ha puntato su Mourinho per trionfare in Champions League, ma ha dovuto attendere l’avvento di Carlo Ancelotti per la tanto inseguita decima: tre eliminazioni consecutive in semifinale per il Real dello Special One.

IN INGHILTERRA –

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In tre anni di Chelsea sono arrivate una Premier League e una Coppa di Lega, prima dell’addio nel dicembre 2015. Poi la chiamata dello United, alla ricerca di stabilità dopo l’addio di Sir. Alex Ferguson nel 2013: al primo anno, José vinse tre trofei (Community Shield, Coppa di Lega ed Europa League). In campionato è arrivato però solamente un sesto posto, seguito da un secondo nell’anno successivo. Prima dell’esonero nel dicembre 2018. Dall’avventura con il Tottenham, Mourinho uscì senza trofei in mano, con un sesto posto e un esonero nell’aprile della seconda stagione, quando gli Spurs erano settimi in campionato.

E ORA?

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Caro amico di sfido. Inter e Mourinho si affronteranno per la prima volta dopo quel matrimonio tutto titoli e passione. Che José ritroveranno i nerazzurri? Un allenatore meno vincente, con una carriera che – dal punto di vista dei titoli – ha iniziato un declino dopo il pianto sulla spalla di Materazzi. José riuscirà a tornare a vincere un trofeo da allenatore della Roma? “Quello della Roma è un progetto con il quale la proprietà intende lasciare un’eredità per gli anni a venire. Intende fare qualcosa di importante per il club, lavorando a un progetto che sia sostenibile. Vuole creare le basi per il successo. Spero che questo successo possa arrivare mentre io sarò qui”. Perché gli “zero tituli” rischiano di diventare un’abitudine.

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