Alla vigilia della sfida dell’Olimpico: “Attenzione alle ripartenze dei friulani, sarà importante il possesso di palla. Non ho parlato di rinnovo con i Friedkin”
25 novembre 2023 (modifica alle 13:41) – MILANO
La gara di domani in programma all’Olimpico contro l’Udinese, il rapporto con Dan e Ryan Friedkin, ma soprattutto un chiarimento – tutt’altro che incoraggiante – sulle condizioni di Chris Smalling. Sono questi gli argomenti su cui si è concentrato José Mourinho durante la conferenza stampa alla vigilia della gara con i friulani, a cominciare dallo stato di salute dell’ex Manchester United alle prese con una tendinopatia che gli impedisce di giocare una gara ufficiale da quasi tre mesi (l’ultima volta era successo l’1 settembre): “Nel caso di Smalling, l’infortunio c’è. Anche tra le persone normali c’è chi riesce a sopportare meglio il dolore. Smalling non è un ragazzo che sa giocare soffrendo, si tira un pochino indietro. Il suo infortunio è difficile. È una grande frustrazione per me perché è nella posizione in cui noi abbiamo più necessità. Dobbiamo avere pazienza e io non posso massacrarmi e non devo farlo con lui. Vediamo quando torna. Nell’ultima settimana non ha fatto neanche un minuto fuori dall’infermeria. Non sa nemmeno se fa freddo fuori perché non ci va da tempo. È però la prima settimana in cui non c’è più il dolore. La prossima speriamo che possa andare in campo ma non con me, con i preparatori. È in ritardo. Non mi aspetto Smalling nelle prossime 2 o 3 settimane. Non so se torna prima del 2024, speriamo”.
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Lo Special One ci tiene a fare il punto su un ristretto gruppo di giocatori che da inizio stagione si è trovato a combattere con diversi problemi fisici che li hanno tenuti ai box più del dovuto: “Gli infortunati hanno saltato complessivamente 52 partite? Questo è un numero che si concentra tanto di 2/3/4 giocatori massimo. Ci sono altri che non hanno saltato un’unica partita. Sono i giocatori con storia clinica pulita con infortuni occasionali come ad esempio Cristante, Mancini, Rui Patricio, Bove. Questo tipo di giocatori non è nel gruppo dei 52 del quale fanno parte fondamentalmente Smalling, Renato, Pellegrini, ogni tanto Dybala e Spinazzola. È quel gruppo lì e lo sappiamo. I giocatori sono professionisti e fanno di tutto per stare bene. Noi allenatori e staff lavoriamo tanto insieme. Qualche volta la gente pensa che l’allenamento sono 2 ore e mezza ma noi lavoriamo su tante variabili e pensiamo che stiamo facendo un ottimo lavoro”.
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Inevitabile anche una domanda sul possibile rinnovo di contratto – quello attuale scade a giugno 2024 – e sul rapporto con la proprietà del club: “Con la squadra lavori ogni minuto, e come con la famiglia se non hai empatia con loro sei in difficoltà. Sono loro che mi sono più vicini. Questa è quella che io chiamo empatia funzionale: creare empatia lavorando. Con la proprietà è diverso perché io sono qui e la proprietà è là. Io sono pagato per non creare problemi alla proprietà, si devono fidare del mio lavoro. L’altro giorno mi hanno fatto la domanda quando avessi parlato l’ultima volta con loro. Se me lo chiedi oggi, l’ultima volta che ho parlato con loro è ieri, ma non abbiamo parlato del contratto”. Sulla mancata “protezione” della Roma a cui aveva fatto allusione nei giorni scorsi invece, Mou preferisce sorvolare: “Ho tante qualità e molti difetti. Non so se questa è una qualità o un difetto, ma di solito la gente che mi sta vicino sa tutto quello che penso. Non mi risparmio le parole. Non risparmio le critiche o i complimenti. Nel lavoro sono un libro aperto, tutti sanno cosa penso quando sono felice o meno”.
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Il tecnico passa poi ad analizzare le qualità dell’Udinese, che domani alle 18 scenderà in campo contro la sua Roma: “Dobbiamo stare attenti alle loro ripartenze perché hanno gente molto veloce. Se perdiamo palla in zona pericolosa siamo più aperti. La nostra squadra è migliorata in questo. Abbiamo più la palla rispetto a prima. Lorenzo Pellegrini è sempre un giocatore importante per noi ma io guardo all’udinese con queste difficoltà di cui hai parlato. Il loro inizio di campionato è una sorpresa perché hanno potenzialità. Se giochiamo bassi e gli regaliamo palla, ci fanno male. Sono forti su palla inattiva e hanno gente che tira come Samardzic e Walace”. Mourinho prosegue: “Hanno perso giocatori importanti. Hanno gente con esperienza nel calcio, non è un problema per loro vendere giocatori come Beto e Becao. Hanno preso Kabasele che ha esperienza in Premier e trova terzini offensivi che hanno gamba. Sono molto intelligenti, sono gente con tanta esperienza nella gestione di un club di calcio. L’Udinese è sempre l’Udinese anche se gli piace fare soldi in estate”.
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