Mourinho, che batosta in patria: la Roma perde 3-0 contro il Cadice

Parte male la tournée dei giallorossi in Portogallo, tre reti incassate dalla diciannovesima forza della Liga e il rosso per Vina

Inizia male la tournée giallorossa in Portogallo, con un brutto capitombolo per 3-0 contro il Cadice, che spazza via la Roma grazie ai gol di Alcaraz, Bongonda e Negredo. Troppa differenza nelle gambe, nella testa e nei meccanismi di gioco. Mourinho dovrà lavorarci su in questi giorni, per presentare una Roma presentabile contro il Bologna. Del resto, se è vero che il Cadice non si è mai fermato è anche vero che è penultimo nella Liga. Insomma, un avversario modesto, contro il quale la squadra di Mourinho non ha mai saputo opporre resistenza.

I problemi

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La Roma è apparsa lenta in costruzione e nella testa, macchinosa nelle dinamiche di gioco e poco propensa a fare gioco. Mourinho è partito con un 3-4-2-1 che in fase difensiva diventava 4-3-2-1. Almeno fino a che Vina non si è fatto cacciare via, con il solito gesto di nervosismo che lo accompagna spesso e volentieri. Era il 37’ del primo tempo e il Cadice era già avanti con il gol di Alcaraz e aveva anche sfiorato il 2-0 con il palo di Lucas. Poi, una volta in inferiorità numerica, la Roma è andata a fondo. Svilar ne ha combinate ancora una volta di tutti i colori, con il 2-0 di Bongonda dove è andato giù in ritardo, dopo che ad inizio gara aveva già regalato ad Alejo la possibilità di segnare a porta vuota. Malino anche Abraham e Spinazzola, ancora indietro nel recupero de ritmo partita. Ma più in generale tutta la Roma è apparsa assai indietro e sconnessa nelle situazioni di gioco. E poi nervosa, molto nervosa, come dimostra proprio il rosso a Vina dopo 37’ di gioco per un brutto fallo su Alejo (l’uruguaiano si è vendicato di un fallo subito poco prima da Lautaro) e la rissa finale innescata da un altro intervento duro di Cristante su Sobrino (che lo aveva appena irriso con un bel gesto tecnico).

Le note positive

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Ed allora se si vogliono trovare dei lati positivi sono la presenza di Karsdorp dal via, che dimostra anche una voglia di disgelo tra le parti. E poi la partita di Volpato, che nella ripresa si è reso pericoloso in un paio di circostanze. Per il resto basta, se non il fatto che mancano ancora 17 giorni alla sfida con il Bologna e c’è tutto il tempo per crescere e rimediare agli errori. Altrimenti diventa dura davvero, per tutti.

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